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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ancora assunzioni in comune: stabilizzati 80 precari

Ulteriori 80 stabilizzazioni del personale a tempo determinato impiegato nei servizi educativi del comune di trieste. Dopo le ben 229 dello scorso anno, grazie alla reiterazione delle norme in materia disposta con il "patto di stabilità" 2016.

L'imminente stabilizzazione in ruolo al Comune di Trieste di un nutrito gruppo di circa 80 lavoratori impiegati nei servizi educativi, ma finora a tempo determinato, è stata annunciata in Municipio nel corso di una conferenza stampa tenuta dagli Assessori alle Risorse Umane e Organizzazione Roberto Treu e all'Educazione Antonella Grim, presenti la direttrice del personale Romana Meula e la funzionaria incaricata del “fabbisogno di personale” Gabriella Vascotto.

Si tratterà – ha spiegato Treu – di un'ulteriore rilevante acquisizione di personale precario, dopo i ben 229 posti già stabilizzati nell'arco dello scorso anno; e anche stavolta grazie a una disposizione contenuta nella Legge di Stabilità nazionale 2016 che ha, di fatto, ripreso e attualizzato quanto già  previsto nel 2014, riproponendone gli intendimenti e spostandone nel tempo gli effetti fino al 31 dicembre 2015.

Come si ricorderà fu proprio la Legge di Stabilità 2014 ad aprire la possibilità di assunzioni di precari nel mondo della scuola e dell'educazione, rendendo poi “costruibile” di conseguenza l'apposita norma regionale che permise anche al Comune di Trieste di assumere un gran numero dei propri precari. In quella fase – ha ricordato l'Assessore Treu – per giungere a quei primi, significativi, e per nulla scontati, risultati fu necessario un intenso lavoro politico e amministrativo, in sede nazionale e locale, di concerto con il Governo e con la Regione, e con il sostegno e il supporto delle diverse forze politiche e sindacali del nostro territorio.

«E anche oggi – ha sottolineato Treu – per aggiungere questo nuovo e non trascurabile “tassello” abbiamo impostato un lavoro analogo, con la Regione per un'opportuna valutazione e quindi riproposizione applicativa della nuova norma nazionale, e con le organizzazioni sindacali (incontrate sul tema oggi pomeriggio, n.d.r.) per la specifica definizione e messa a punto del provvedimento nel concreto del nostro Comune».

In sostanza, dopo il “passaggio” con i sindacati e l'approvazione di una specifica delibera da parte della Giunta Municipale, potranno venir avviate le procedure per la successiva emanazione – nelle prossime settimane - di un bando per titoli che dovrebbe concludersi entro il mese di aprile, in modo tale da consentire verso maggio-giugno, eseguite le necessarie verifiche, la formazione di una graduatoria di personale da assumere in ruolo e quindi da impiegare già con l'inizio del prossimo anno scolastico. Come detto, le stabilizzazioni saranno circa 80 e riguarderanno – come già per il bando precedente – in varia misura tutte le ”specificità” dei servizi educativi comunali, dagli educatori al personale ausiliario, dalle scuole dell'infanzia agli asili nido, ai ricreatori, oltre che alcune singole figure inerenti i servizi socioassistenziali.

Anche i requisiti saranno riproposti con il criterio già utilizzato nel bando precedente, in linea con la norma nazionale, ovvero l'aver lavorato per almeno 36 mesi nel corso degli ultimi 5 anni. In questa nuova occasione il conteggio a ritroso dovrà però basarsi – appar Legge di Stabilità 2016 – sulla data finale del 31.12.2015.

Cogliendo anche tale significativa opportunità – ha osservato Treu – il Comune potrà avvalersi di ulteriore personale, fondamentale per garantire la continuità e la qualità dei servizi – trattandosi appunto di operatori tutti già formati e sperimentati, in molti casi per lunghi anni -, assicurando nel contempo e finalmente a questi lavoratori quella maggior tranquillità e capacità di dotarsi – specie per i più giovani - di un congruo progetto di vita che solo un contratto a tempo indeterminato può effettivamente offrire.

Contestualmente, lo stesso Assessore alle Risorse Umane ha specificato che ulteriori stabilizzazioni, meno rilevanti numericamente ma altrettanto importanti, potranno venir attuate, con separati provvedimenti già in corso, in particolare per il servizio delle Farmacie comunali con l'immissione in ruolo di 6 farmacisti.

E ciò – ha aggiunto – mentre per un altro settore molto delicato e soprattutto nei tempi più recenti e a causa della perdurante crisi economica sottoposto alle fortissime pressioni dell'utenza - e non solo per l'accresciuta mole di lavoro -, qual è quello dei Servizi sociali, anche in questo caso l'Amministrazione sta conducendo con la Regione una serie di valutazioni per individuare ogni possibilità di superamento del vigente blocco delle assunzioni - non essendovi qui personale precario, ma essendo necessarie le normali procedure concorsuali, tuttavia tenendo presente l'estrema emergenza in atto riguardo alla carenza delle figure professionali tipiche di questo settore e, quindi, al funzionamento stesso di queste strutture.

In conclusione, mentre l'Assessore Antonella Grim, per i risultati conseguiti in particolare nell'Area Educazione, ha salutato con soddisfazione il percorso compiuto, con non poco impegno, “in questi ultimi due anni di cospicue stabilizzazioni, volute e perseguite con il duplice obiettivo della continuità educativa e delle migliori condizioni di vita dei lavoratori”, rimarcando altresì la scelta strategica e politica di proseguire con i servizi educativi a gestione comunale diretta (“una scelta di grande qualità, ma non scontata vista la situazione generale, ma che tuttavia abbiamo sempre voluto ribadire”), dal canto suo l'Assessore Treu non ha mancato al termine di denunciare come “non sia più pensabile continuare a mantenere un blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione che si protrae ormai dal 2002, cioè da 14 anni”, con pesanti perdite non solo numeriche (ad esempio, 101 persone sono andate in pensione solo nello scorso anno, e quest'anno saranno molte altre decine a lasciare un Municipio che si sta via via svuotando), ma anche qualitative, rendendo impossibile il trasferimento di preziose conoscenze ed esperienze da parte di chi lascia il lavoro ai giovani che dovrebbero poter subentrare ma non possono.

E ciò mentre viceversa aumentano compiti, incombenze e obblighi richiesti dalle normative nazionali, spesso del tutto nuove e molto complesse, o vengono predisposti mutamenti istituzionali (come le UTI o lo scioglimento delle Provincie) che non è detto alleggeriscano i pesi che i Comuni già devono sopportare, anzi...

In questo non semplice scenario – ha concluso Treu – sarà sempre più importante accrescere quei canali e processi di dialogo già positivamente attivati – come nel caso appunto dei precari dell'educazione - con le istituzioni sopraordinate (Regione e Governo), ma che evidentemente è necessario ulteriormente intensificare a ogni livello per trovare dei correttivi e risolvere almeno le principali criticità di funzionamento di un Ente così basilare per la società com'è un Comune.    

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