No alla costruzione di nuovi alloggi, Ater punta al recupero dei vecchi condomini
A ribadire il concetto è stato il presidente Riccardo Novacco in occasione del convegno organizzato questa mattina da Federcasa in porto vecchio
Ater punta allla ristrutturazione dei suoi alloggi e non a costruirne altri. A darne notizia è stato il presidente Riccardo Novacco intervenuto oggi 25 settembre negli spazi della centrale idrodinamica del porto vecchio alla Giornata di studi sulla gestione sociale del patrimonio di edilizia residenziale pubblica promossa da Federcasa. Durante l'evento, organizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano Bicocca, della stessa Ater e del Comune di Trieste, sono stati snocciolati i dati relativi al panorama della residenza popolare a Trieste e condivise le strategie future dell'azienda.
I numeri di Ater
Ater gestisce complessivamente 13.288
L'inquilino medio
Il numero uno dell’Ater di Trieste ha quindi spiegato anche la tipologia di utente. “Il nostro inquilino in media è una donna over 65, che vive da sola. Dati che - spiega - derivano dal fatto che la metà dei titolari di contratti di edilizia sovvenzionata ha compiuto 65 anni. Nel 58% dei casi il titolare del contratto è di sesso femminile. Il 48% degli inquilini vive da solo, il 32% con un’altra persona. Il 60% dei nuclei familiari Ater possiede un ISEE medio pari a 4.507 euro. Il 92% dei titolari di contratto è cittadino italiano”.
Il progetto sulle Microaree
Secondo Novacco, Trieste rappresenta "un esempio positivo sul fronte dell’impegno sociale". E' stato ricordato il lavoro svolto nelle Microaree, realtà "che stanno garantendo risposte immediate e concrete a tante persone, in un momento non facile". Il periodo di "radicale cambiamento - ha continuato Novacco - ha creato una forte crisi economica". A questo è seguito un aumento della "richiesta di alloggi da parte di famiglie che vivono in condizioni di disagio".
I numeri dell'ultimo bando
Sul fronte delle strategie future, Ater ha fatto sapere di voler puntare "al recupero e non alla costruzione del nuovo, anche perché va trovata una soluzione per gli oltre 10mila alloggi privati sfitti che abbiamo e che, sommati ai nostri 2mila alloggi in fase di recupero, potrebbero dare risposte concrete alle oltre 3700 domande arrivate alla chiusura del nostro ultimo bando”.