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Cronaca Piazza Unità d'Italia

Atti osceni in piazza Unità: si tocca le parti intime davanti alla "vigilessa"

L'episodio è avvenuto qualche giorno fa: gli operatori della polizia locale erano interventi dopo le segnalazioni di alcuni cittadini in merito a cinque venditori ambulanti particolarmente insistenti

«Il costante monitoraggio del territorio è un obiettivo primario della polizia locale che le consente spesso di prevenire gli illeciti invece di reprimerli - spiega una nota stampa -. Spesso l’attenzione si focalizza su fenomeni che minano la percezione della sicurezza nei cittadini: è importante raccogliere anche questi campanelli d’allarme, non trascurare le richieste delle persone e verificarne la fondatezza. Un esempio è il controllo quotidiano degli ambulanti che gravitano in centro, da quelli che offrono braccialetti di filo in cambio di un’offerta a quelli che vendono libretti».

Qualche pomeriggio fa sulle Rive, nei pressi di piazza Unità, alcuni cittadini hanno notato 5 venditori ambulanti extra-comunitari dai modi un po’ troppo insistenti e li hanno segnalati alla polizia locale che ha mandato subito una pattuglia per verificare la situazione. Come da prassi gli operatori hanno chiesto i documenti d’identità e permessi di soggiorno, ma il gruppetto si dimostra subito reticente. Nel frattempo arriva una signora che chiede aiuto perché, come spiega concitatamente, ha appena subito un furto nella propria auto in sosta lì vicino.

Uno dei due operatori della pattuglia comincia così a prestare attenzione alla signora, dando le spalle al gruppo e alla collega; approfittando di ciò, uno dei cinque uomini, incoraggiato dalle occhiate divertite degli altri e in totale spregio per il genere femminile, infila una mano nei pantaloni ed inizia a toccarsi le parti intime davanti alla sottufficiale della polizia locale. A rendere ancor più grave una situazione, la completa indifferenza di esibirsi in un luogo pubblico pieno di gente. «Un fatto inaccettabile in sé - sottolinea la nota stampa -, al di là dell’etnia del protagonista: è un’offesa alle donne, più ancora che alla divisa».

Il molestatore viene perciò condotto al Comando per le procedure di rito a partire dall’identificazione: si tratta di N.M. senegalese di 24 anni con un decreto di revoca del permesso di soggiorno emanato dal Questore di Trieste (è ancora presente regolarmente in Italia poiché ha 15 giorni di tempo per lasciare il territorio nazionale).

Formalizzata quindi nei suoi confronti la denuncia a piede libero per una lunga serie di gravi reati: molestie (arresto fino a 6 mesi o ammenda fino a 516 euro) con circostanze aggravanti, atti osceni in luogo pubblico (sanzione pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro), oltraggio a Pubblico Ufficiale (reclusione da 6 mesi a 2 anni) e rifiuto di declinare le proprie generalità (arresto fino a 1 mese o ammenda da 206 euro). Inoltre è stato sanzionato in via amministrativa anche per commercio abusivo.

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