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Cronaca

Polizia Postale, truffe e frodi in aumento e forte contrasto alla pedopornografia: oltre 800 denunce

Un anno di serratissima attività da parte della Polizia Postale che ha portato nel Fvg un incisivo contrasto alla pedopornografia e alle truffe e frodi online

Nel 2016 la Polizia Postale e delle Comunicazioni è stata chiamata a far fronte a nuove sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, alla protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche riconducibili a forme di fondamentalismo religioso di matrice islamista, anche in contesto internazionale.

Per quanto riguarda il Contrasto della pedopornografia online, il Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni del Friuli Venezia Giulia ha coordinato 18 indagini e deferito all’A.G. 4 indagati, eseguendo n.1 arresto. È importante segnalare che n. 10 indagini riguardano l’adescamento di minori online, tipicamente attraverso social network, a conferma del fatto che il fenomeno non va sottovalutato.

Nell’ambito delle attività di prevenzione in rete allo scopo di proteggere la navigazione degli utenti italiani dai siti a contenuto pedopornografico, il personale di questo Compartimento ha analizzato 386 siti internet, che hanno portato alla segnalazione per la chiusura di 46 a contenuto pedopornografico. Nel campo del financial cybercrime, in Friuli Venezia Giulia sono state sporte nei nostri uffici, da cittadini ed aziende, 385 denunce di truffe perpetrate con i mezzi informatici (es: acquisto su siti online senza ricevere il bene) e 473 denunce di frodi informatiche (in gran parte uso indebito della carta di credito), che hanno portato a deferire 46 soggetti all’autorità giudiziaria.

Numerosi sono stati i momenti di incontro, su tutto il territorio regionale, in cui gli operatori della Polizia Postale hanno informato cittadini e associazioni sulle modalità più comuni con cui agiscono i truffatori informatici. «Considerato che il trend delle truffe e delle frodi informatiche è in aumento, parallelamente all’aumento dell’uso delle nuove tecnologie, analoghe attività di prevenzione saranno riproposte nel 2017, allo scopo di far conoscere a quanti più cittadini possibile le modalità di azione dei truffatori informatici e le tecniche per evitare di cadere nelle loro trappole, sempre più raffinate» – dichiara la dott.ssa Alessandra Belardini, dirigente del Compartimento.

Il Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni del Fvg ha anche collaborato con gli ordini professionali della città di Trieste, all’inizio del mese di dicembre, con un seminario dal titolo “Sensibilità e sicurezza: requisiti indispensabili per il trattamento dei dati personali”, in cui avvocati, medici ed ingegneri, oltre alla Polizia Postale hanno messo a fattor comune conoscenze e punti di vista sul delicato fronte della tutela dei dati personali, oggetto oggi di particolare attenzione da parte dei criminali informatici per il loro valore sui mercati illeciti. Si registra, infatti, un aumento degli accessi abusivi a sistemi informatici (nel solo 2016 si registrano ben 380 indagini a livello regionale).

Nell’anno in esame, il portale del Commissariato di P.S. online, punto di riferimento specializzato per chi cerca informazioni, consigli, suggerimenti di carattere generale, o vuole scaricare modulistica e presentare denunce, è stato utilizzato anche in Friuli Venezia Giulia. «È di fondamentale importanza che i cittadini conoscano l’uso degli strumenti che la Polizia di Stato mette a disposizione, come il Commissariato di P.S. online e l’App PoliziaOnline – dichiara la dott.ssa Alessandra Belardini, dirigente del Compartimento - in modo da ricevere costantemente aggiornamenti e alert sulle nuove truffe ed attività dei criminali che imperversano sulla rete».

«L’ulteriore sviluppo della sinergia tra istituzioni diverse, reso possibile dal protocollo d’intesa, porterà, anche nel 2017, un arricchimento reciproco sul fenomeno del cyberbullismo e permetterà di ottenere modalità di intervento concordate per la prevenzione del fenomeno ed anche per l’immediata repressione, in modo che tutti gli operatori che lavorano a contatto con i ragazzi sappiano come agire nelle variegate sfaccettature del fenomeno» – conclude la dott.ssa Belardini.

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