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Ancora polemiche

Prima le intensive, ora le automediche: nuovo scontro tra Regione e sindacato anestesisti

Per l'Aaroi Emac il dato del 51 per cento riferito all'automedica diurna diramato dall'assessore alla Salute Riccardo Riccardi è "fantasmagorico"

"Il numero di equipaggi effettivamente in servizio è superiore a quello previsto dal Piano dell'emergenza urgenza (Peu)". È su questa recente affermazione del vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi che si muove la critica della segreteria dell'associazione anestesisti e rianimatori del Friuli Venezia Giulia. "Dopo i dati farlocchi e le fumose ricostruzioni sui numeri dei posti letto delle Terapie Intensive in Friuli Venezia Giulia, dopo le falsità dette in Terza Commissione dal dott. Tonutti già direttore Arcs sul funzionamento del sistema emergenza urgenza, adesso è il turno dei dati sul numero delle automediche in Friuli Venezia Giulia, numero che da anni questa associazione contesta come assolutamente inadeguato ed insufficiente", si legge in una nota diramata dai vertici di Aaroi Emac.

I dai della Regione

Rapportando i dati del Peu a una popolazione regionale pari a 1,2 milioni di abitanti nell'arco di 365 giorni Riccardi ha evidenziato come "i mezzi Advanced life support (Als) diurni, rispetto a un dato di previsione di 13.140 unità siano invece effettivamente 14.892 (+13,3 per cento) mentre per l'Als notturna invece dei 10.074 previsti se ne contano 10.512 (+4,3 per cento)". Analizzando i mezzi basic life support (Bls) nella fase diurna, "rispetto ai 3.942 previsti se ne contano 4.470 (+13,4 per cento), mentre per i Bls notturni si va dai 1.095 del Peu agli attuali 1.445 (+32 per cento)", ha continuato Riccardi in una comunicazione ufficiale della Regione Fvg. Infine, "sull'automedica diurna, l'incremento è ancora più marcato (+51 per cento) perché dalle 1.445 previste se ne riscontrano invece 2.190 unità".

Per l'associazione degli anestesisti, però, proprio il dato del 51% riferito all'automedica diurna è "fantasmagorico". "Dispiace segnalare all’assessore che il pallottoliere regionale sia di nuovo malfunzionante perché il Peu Fvg prevede indiscutibilmente 6 automediche h 24 (Trieste, Gorizia, Latisana, Udine, Tolmezzo, Pordenone) mentre la fotografia odierna è altrettanto indiscutibilmente la seguente: 4 automediche h 24 su Trieste, Gradisca, Udine, Pordenone e 2 automediche h 12 su Latisana e Opicina", specificano gli anestesisti evidenziando che, a fronte di questi numeri, si parla di una "riduzione totale di circa il 20% delle automediche previste dal piano regionale". La segreteria Aaroi, inoltre, mette in luce "una chiara evidenza di alcune zone ben tutelate ed altre completamente e pericolosamente scoperte, tutta la Carnia per esempio".

Tempistiche di intervento

La Regione ha inoltre divulgato i dati sulle tempistiche di intervento. Nel caso dei codici rossi (in totale 2.613) nel 20 per cento dei casi (519) avviene entro 8 minuti dalla chiamata, mentre nel 67 per cento dei casi tra 8 e 18 minuti (1.754) e infine nel 13 per cento dei casi oltre i 18 minuti (340). "Allarmano moltissimo infine i dati sulle tempistiche di intervento sui codici rossi in Friuli Venezia Giulia: secondo il report regionale solamente il 20% dei casi vedrebbe garantito un tempestivo ed adeguato soccorso entro 8 minuti, un dato assolutamente preoccupante e al di sotto di qualsiasi standard minimo di sicurezza e qualità", chiosano gli anestesisti e rianimatori. Per quanto riguarda i codici gialli la Regione Fvg fa sapere che sono 42.409 in totale: l'arrivo entro 8 minuti avviene nel 6 per cento dei casi (2.689), mentre nel 63 per cento delle chiamate (26.587) tra gli 8 e i 18 minuti e infine nel 31 per cento dei casi (13.133) oltre i 18 minuti. Inoltre, i codici rossi in rapporto ad ogni centomila abitanti sono 217 mentre i gialli 3.543. Di questi, la maggior parte dei gialli e rossi per specifica patologia a rapida evoluzione (sempre in rapporto a centomila abitanti), riguardano il dolore toracico (589), seguiti a lunga distanza da problemi neurologici (199), arresto cardiocircolatorio (122), insufficienza respiratoria (102) e politraumatismo (56).  

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