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Cronaca

Bambina "Espulsa" dall'Asilo, la Risposta del Comune

L'amministrazione comunale, per mano della portavoce del sindaco, Eugenia Fenzi, ha commentato e chiarito alcuni aspetti del nostro articolo riportante l'eclatante caso di una bambina di due anni che nel 2014 non potrà tornare all'asilo per un...

L'amministrazione comunale, per mano della portavoce del sindaco, Eugenia Fenzi, ha commentato e chiarito alcuni aspetti del nostro articolo riportante l'eclatante caso di una bambina di due anni che nel 2014 non potrà tornare all'asilo per un errore nella dichiarazione Isee dei genitori

Lo scorso mercoledì 11 dicembre, abbiamo pubblicato un articolo dal titolo Isee sbagliato, bambina di due anni "espulsa" dall'asilo (clicca per leggere l'articolo), in cui riportavamo la versione dei fatti - secondo la prospettiva della mamma - di questa eclatante storia. Fin da subito il nostro intento è stato quello di dare voce anche alla controparte, cioè l'Amministrazione comunale, contattando l'Assessore all'educazione Antonella Grim. Ieri sera ci è giunta la risposta da parte della Portavoce del Sindaco, Eugenia Fenzi.

«È comprensibile che la notizia dell'espulsione di una bambina dall'asilo durante l'anno scolastico per un errore amministrativo provochi indignazione e grossa eco, ma le cose non stanno così come sono state riportate dall'articolo pubblicato dalla vostra testata. Per prima cosa è utile ricordare che si viene ammessi agli asili nido in virtù di una situazione economica (reddituale e patrimoniale) certificata tramite Isee. I dati in essa riportati, se sono alterati o errati, a prescindere dalla buona fede del dichiarante, e sempre se non siano mere irregolarità, possono produrre delle non veridicità che comportano, per legge, la decadenza dal beneficio».

«Nel caso delle graduatorie per l'accesso alle strutture educative comunali, già nella primavera del 2013, e in presenza di dati non veritieri, in sede di obbligatori controlli, gli uffici del Comune di Trieste hanno svolto le istruttorie contattando, tempestivamente, tutte le famiglie interessate, proprio per risolvere, come accaduto nei restanti casi, le varie situazioni prima che iniziasse l'anno scolastico. Nella fattispecie si è di fronte a due aspetti. Il primo, prettamente giuridico, più volte ribadito dalla giurisprudenza amministrativa e, da ultimo, dal Consiglio di Stato, il quale definisce come tassativa la decadenza da benefici conseguiti a seguito di dichiarazioni non veritiere, non lasciando, quindi, alcun margine di discrezionalità all'Amministrazione in presenza di un beneficio economico non dovuto. Il secondo aspetto, invece, attiene al merito della graduatoria, poiché ci sono numerose famiglie, attualmente in lista d'attesa che, di fatto, vengono penalizzate dalle dichiarazioni Isee non veritiere che determinano ammissioni altrimenti non possibili».

«A tal proposito è bene chiarire che nel caso da voi trattato, lo scostamento reddituale riportato dall'Isee è di circa 3000 euro, rispetto ai requisiti per l'accesso e che comporta lo slittamento di diverse posizione nella graduatoria, dunque non di 111 euro come da voi indicato. Quest'ultimo importo, invece, si riferisce alla differenza nella tariffa dovuta».

«Come è noto, purtroppo, non vi è alcuna possibilità di modificare i posti attualmente esistenti nei nidi comunali triestini e anche se l'amministrazione volesse, paradossalmente, derogare a un principio inderogabile, ci sarebbero certamente dei contro-interessati a rivendicare il diritto a un posto in graduatoria. Oggi giorno i controlli sono più frequenti e rigorosi di un tempo. È anche la società civile a richiederli, in maniera più forte che in passato, a garanzia di maggior merito ed equità, quindi, i controlli sono più fitti e può capitare che ne faccia le spese non solo chi ha agito in male fede. Infine è bene ricordare che il compito dei controlli non è quello di distinguere tra la buona e la cattiva fede, bensì quello di accertare chi ha diritto o meno all'accesso nelle graduatorie».

Ci restano ancora dei dubbi e delle domande che abbiamo riproposto alla Portavoce del Sindaco, di cui vi renderemo conto non appena ricevuta una risposta:
- Corrisponde al vero che sono risultate 80 incongruenze su 200 controlli effettuati?
- Quanti sono i bambini e le bambine che verranno "espulsi/e"?
- Questi posti che si libereranno resteranno vuoti da quello che ci avete scritto, immagino che anche le rette non verranno pagate dai genitori "colpevoli". Quindi questo comporterà delle perdite per il Comune (o altri enti) che dovranno coprire le minori entrate?

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