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Cronaca

Pandemia e bora non spezzano la Barcolana: cronaca di un’edizione “sottovento”

Una delle regate più impegnative di sempre, con misure di sicurezza in divenire a causa delle forti raffiche di bora. La vittoria di Arca Sgr di Furio Benussi, qualche incidente a causa della bora e rive gremite come sempre. La cronaca della giornata

Dopo la Barcolana del 2020, annullata per maltempo, il 2021 ha visto una delle regate più impegnative di sempre, che si è conclusa con la vittoria di Arca Srg di Furio Benussi, insieme a Lorenzo Bressani e Stefano Spangaro. Già dal primo mattino le condizioni meteo hanno portato il comitato di regata a scegliere la sicurezza, escludendo dalla gara alcune tipologie di imbarcazioni, tra cui le passere e i meteor.

Nella prima fase della gara ci sono state raffiche intermittenti tra i 5 e i 42 nodi, che hanno portato il comitato a un’ulteriore misura di sicurezza: annullare la prova per gli scafi dalla classe 2 in poi per velocizzarne il rientro.

Secondo il presidente della SVBG, si tratta di decisioni “giustamente conservative“ e “il dispositivo di sicurezza ha funzionato molto bene a fronte di una dozzina di situazioni che hanno richiesto un pronto intervento in mare. Ringrazio la Capitaneria di Porto, tutte le forze dell’ordine e i volontari dell’organizzazione per il grande lavoro svolto. Ringrazio i concorrenti per aver regatato con la massima consapevolezza delle condizioni meteo”.

La Capitaneria di Porto è infatti intervenuta dodici volte per soccorrere circa 41 persone, tra una barca affondata, un trauma cranico, un uomo caduto in mare e guasti delle imbarcazioni tra cui un albero maestro spezzato e la rottura dell’aggancio della randa di una della favorite: Way of life.

La partenza della regata ha visto in vantaggio proprio Way of Life di Gasper Vincec con Maurizio Bencic al timone e Lorenzo Bodini alla tattica, Arca Sgr si trovava in seconda posizione. Il passaggio alla prima boa, avvenuto a circa 15 minuti dal via, ha visto al terzo posto Adriatic Europa con Dušan Puh, e le posizioni sono rimaste le stesse fino al passaggio alla seconda boa. Qui l’inconveniente per Way of Life: una raffica di vento ha spezzato l’aggancio della randa in testa d’albero e Arca Sgr ha guadagnato la prima posizione. La vittoria è stata festeggiata alla Boa 3 davanti al castello di Miramare, perché il Comitato di Regata ha scelto di accorciare il percorso, evitando che gli scafi dovessero esporsi alle raffiche più forti sotto Barcola. Terzo arrivato Maxi Jena con al timone Milos Radonjic. Quarto posto per Adriatic Europa, quinto classificato è Woodpecker Cube, la barca del main sponsor Generali, con Claudia Rossi al timone.

Così il vincitore Furio Benussi: “Ciliegina sulla torta, stagione importante, grande risultato, grande equipaggio. Una soddisfazione enorme, siamo riusciti a dimostrare chi siamo dopo aver navigato con Spirit of Portopiccolo che tutti consideravano imbattibile: noi oggi l’abbiamo battuta”.

Per Lorenzo Bressani è stata “Una regata molto impegnativa. L’abbiamo affrontata con molta attenzione, prendendo scelte conservative per riuscire a garantire la sicurezza nostra e degli equipaggi in mare vicino a noi. La partenza è stata molto complessa, ma tutte le scelte sono state giuste”. Secondo Stefano Spangaro è stata “una bellissima edizione, combattuta: eravamo sicuri del mezzo, sicuri dell'equipaggio”.

Soddisfatto anche l’armatore di Way of Life Gašper Vinčec:“Oggi abbiamo provato una volta in più che abbiamo un grande equipaggio, con grande cuore e determinazione. Siamo riusciti a stare stabili anche con la rottura dell’aggancio della randa mentre il vento soffiava a 40 nodi e tornare a regatare anche così. Ora prua alle prossime regate”.

Miloš Radonjić, timoniere della terza classificata Maxi Jena ha spiegato a sua tattica: “Issare vele piccole e di terzarolare la randa, e questo ci ha permesso comunque di trovarci davanti e non avere problemi, e tutto è andato liscio. Non mi aspettavo di arrivare terzo con questo vento”. 

Buona la partecipazione del pubblico, con una città gremita, rive e ciglione carsico in “sold out” nonostante il vento sferzante e le temperature a tratti invernali, che non hanno fermato l’amore per una manifestazione che ha ampiamente dimostrato di non volersi piegare alle difficoltà.

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