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Cronaca

Bidone "sospetto" in via San Zaccaria, denunciato 33enne

La Digos di Trieste ha deferito alla Procura della Repubblica un giovane che ha ammesso di aver posizionato il secchio con il topo vivo davanti alla sede di CasaPound. Le motivazioni di carattere denigratorio nei confronti del sodalizio neofascista, così la nota della Questura

Aveva sistemato un bidone davanti all'ingresso della nuova sede del partito neofascista CasaPound facendo scattare l'allerta da parte dei militanti e l'arrivo degli artificieri della Questura di Trieste. Il giovane di 33 anni (A.P. le sue iniziali) è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica dalla Digos di Trieste. L’individuo, presso gli Uffici della Questura, ha ammesso la paternità dell’atto attribuendolo a motivazioni di carattere denigratorio nei confronti del sodalizio neofascista. La posizione del trentatrenne è al vaglio dell'autorità giudiziaria.  

I fatti   

Nella giornata di sabato 2 febbraio CasaPound aveva inaugurato la propria sede triestina in via San Zaccaria. Durante la stessa giornata c'erano stati alcuni momenti di tensione quando alcuni manifestanti che avevano partecipato al corteo organizzato da Trieste Antifascista, erano riusciti a superare le misure di sicurezza della Questura e avevano lanciato alcune urla contro i militanti di CasaPound. 

L'inaugurazione e il corteo degli antifascisti

La giornata di domenica invece aveva visto proprio la comparsa di un bidone di vernice proprio davanti alla sede di CP. Al suo interno era stato messo un grosso ratto. I militanti di CP avvedutisi dell’involucro abbandonato sulla sede stradale, allertavano le forze dell’ordine che, notando come il barattolo non fosse integro, ma in precedenza aperto e poi richiuso, richiedevano l’intervento di personale specializzato degli artificieri della Polizia di Stato.

L'analisi radiografica

Dall'analisi dell’oggetto le forze dell'ordine avevano capito come il contenuto non fosse composto da sostanza liquida. Gli artificieri a questo punto decidevano di far saltare il secchio di vernice tramite una carica esplosiva di bassa capacità non prima di aver interdetto al traffico veicolare e messo in sicurezza il sito e le arterie adiacenti. Si rilevava, così, che all’interno del barattolo era collocato un ratto di grandi dimensioni che era stato costretto ancora in vita all’interno del recipiente. Il topo è morto poco dopo.

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Le telecamere

L’esame delle immagini dell’impianto di videosorveglianza della sede di Casapound permetteva di rilevare la presenza di un soggetto di sesso maschile che, proveniendo da via della Ginnastica con in mano il barattolo, lasciava l’oggetto in argomento nelle immediate vicinanze della sede per poi allontanarsi. Le immediate ricerche dell’individuo davano esito positivo, infatti, personale della DIGOS individuava l’autore del gesto in una via poco distante mentre cercava di allontanarsi dopo avere assistito, a distanza, alle operazioni del personale della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e della Polizia Locale, sul posto per quanto di competenza.

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