“Bloomsday 2017 - una festa per Joyce”, tre giorni di eventi dedicati allo scrittore irlandese (PROGRAMMA)
«Tre giornate per festeggiare nel ricordo di Joyce, uno straordinario personaggio della letteratura che colpisce per lo stretto legame che lo unisce tuttora a Trieste, dove soggiornò a lungo, la sua città 'elettiva' che tanto più deve far sì che le manifestazioni organizzate in suo onore siano promosse e amplificate a tutti i livelli». Così l'assessore comunale alla Cultura ha voluto sottolineare l'importanza del ritorno, anche quest'anno, dei festeggiamenti per lo scrittore irlandese e del suo indimenticabile personaggio, Leopold Bloom, protagonista del romanzo Ulisse, organizzati dall'assessorato alla cultura del Comune di Trieste e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Trieste attraverso il Joyce Museum.
L'iniziativa, che si festeggia anche a Dublino, New York, Pola, Melbourne, Shangai, Mosca, Parigi, Londra, Montreal, Sao Paulo, San Francisco e in centinaia di altri piccoli e grandi paesi del mondo, è stata illustrata in Municipio, alla presenza dell'assessore Rossi, del magnifico rettore dell'Università di Trieste Maurizio Fermeglia, Riccardo Cepach, direttore artistico del festival joyciano, Renzo Crivelli, direttore scientifico, e Paolo Quazzolo, membro del comitato e docente all'Università di Trieste, Dipartimento Studi Umanistici, nonché l'attrice Sara Alzetta.
Molteplici spazi del centro cittadino si animeranno di spettacoli, conferenze, concerti, tour e mostre d'arte ispirati alla sua opera. In particolare – come da tradizione del Bloomsday triestino, giunto alla VIII edizione – a uno dei capitoli di Ulisse, cioè il penultimo, “Itaca” – Il ritorno, dove si racconta il rientro di Bloom, accompagnato dal giovane Stephen Dedalus, figlio in pectore, alla sua casa di Eccles Street, a Dublino, in cui ritrova la fedifraga moglie Molly: nel talamo nunziale, in posizione testa piedi, Poldy e Molly ripercorrono assieme gli avvenimenti di quella lunga giornata da cui scaturisce, di lì a poco, la fantasmagoria del monologo finale della donna, su cui il libro si chiude.
Ma Itaca è anche il luogo in cui tutti i contrasti del viaggio vengono a galla: la scienza fronteggia la fede, il corpo affronta lo spirito, il basso rispecchia l'alto. Tanto che Joyce aveva definito questo suo lungo episodio, scritto tutto attraverso il rincorrersi di domande e risposte, catechismo matematico e lo aveva dedicato all'arte di interrogarsi, che noi chiamiamo scienza. Sicché sarà un uomo di scienza, Giuseppe Mussardo, professore di fisica teorica presso la Sissa di Trieste, ad inaugurare l'edizione 2017, con una conferenza dedicata al quark, la particella elementare che il premio Nobel Murray Gell-Mann battezzò ispirandosi al joyciano Finnegans Wake.
La circumnavigazione di Itaca continuerà con la conferenza di Renzo S. Crivelli, autore anche di Nora Joyce. L'altro monologo, che verrà portato in scena dall'attrice Sara Alzetta sul bastione rotondo del Castello di San Giusto, oltre che guida di uno dei due tour ai luoghi joyciani – il secondo sarà guidato da Giulia Negrello e sarà in lingua inglese a favore dei sempre più numerosi ospiti stranieri – e animatore dell'appuntamento della domenica mattina alla stazione Rogers, dove è prevista la sua conferenza James Joyce "Protofemminista o libertino?" e la presentazione del libro di Giuliana Bendelli Leggere l'Ulisse di James Joyce.
Ancora Itaca sarà al centro dell'installazione artistica di Maria Snchez Puyade Kaos Nostos che aprirà i battenti il 16 giugno presso la centralissima Sala Veruda, a due passi da piazza Unità d'Italia e rimarrà aperta per un mese. Il capitolo sarà inoltre il centro ispiratore delle Digressioni controvento di Pino Roveredo, Matteo Verdiani e del gruppo Stolen Wordz, delle rappresentazioni “sulla pubblica via” del gruppo “L'Armonia”, del concerto dei Wooden Legs e dello spettacolo scritto da Diana Hbel e musicato dai Baby Gelido appositamente per il Bloomsday 2017 che si intitola Ugly Duckling, ossia “il brutto anatroccolo” secondo la definizione che lo stesso Joyce aveva dato di queste pagine logorroiche, disperanti, insensate e, forse per questo, molto amate dal loro autore. Si chiama Ritorno a casa, infine, il film scelto per la proiezione che conclude il festival, diretto nel 2001 da Manoel de Oliveira e interpretato da Michel Piccoli: la storia di un attore che viene “respinto” dall'Ulisse joyciano e decide, appunto, di tornare alla sua “Itaca”.
A questo link è possibile consultare il programma completo. Tutte le manifestazioni sono a ingresso libero.