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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Punto Franco Vecchio, 1

Un bosco urbano “green” e sostenibile in Porto Vecchio: ecco la bozza del progetto

Nel convegno l'architetto Kipar, incaricato dal Comune, ha esposto le linee guida per un progetto che immagina il Porto Vecchio come un pentagramma scandito da moli, passaggi e viali longitudinali, ognuno dei quali costituirà un percorso tematico. Confermata la cabinovia e il trasferimento degli uffici regionali

Un “bosco urbano”, tetti ricoperti d’erba, cinque moli, una terrazza sul mare, piste ciclabili, cabinovia e treno turistico, in un un Porto Vecchio che diventa un “pentagrama urbano” dove i righi sono viali longitudinali da Piazza Libertà a Barcola e le pause sono scandite dai moli a essi perpendicolari. Un ideale prolungamento del Carso verso il mare, integrato con il tessuto urbano e con un occhio all’ambiente e la sostenibilità. Ecco, in estrema sintesi, la bozza di proposta progettuale per gli spazi aperti del Porto Vecchio presentata oggi dall’architetto Andreas Kipar nel workshop “Porto Vecchio Nuovissimo, linee guida per gli spazi aperti dell’area del Porto Vecchio di Trieste”. L’incontro, alla presenza delle massime autorità cittadine e regionali, si è svolto stamattina nella sala Luttazzi del Magazzino 26 ed è il seguito di un incontro tenutosi a fine giugno con l’architetto e la sua società (LAND Italia Spa), incaricati dal Comune per lo studio paesaggistico dell’area.

Gli spazi verdi, ha spiegato l’architetto, comprenderanno “l’enorme ricchezza costituita dalla biodiversità del Carso e del parco di Miramare”, vi sarà spazio per piccoli animali, case per uccelli, hotel per insetti, specchi d’acqua per favorire la vita della fauna. Tra gli obbiettivi, il riuso dell’acqua per ridurre il consumo e l’impatto economico attraverso sistemi di raccolta e pulizia naturale.

Quattro i viali o assi che attraverseranno longitudinalmente l’area, da uno slargo oltre i varchi monumentali (il "passaggio libertà") al lungomare di Barcola: l’asse Città aperta, quello più vicino alla città e più lontano dal mare, con percorso carrabile, l’asse Natura, il citato bosco urbano attrraverso il quale passerà anche la cabinovia, l’asse Cultura, che connette la città al polo culturale e museale, con carrabilità calmierata, e infine l’asse waterfront, con affaccio sul mare, parte di un percorso pedonale che dalla Lanterna porta a Miramare, con gradonate che scendono a mare e piattaforme galleggianti lungo la riva. Il quadruplice percorso sarà scandito "verticalmente" dai moli che si staglieranno sul mare e da passaggi che connetteranno il waterfront all'asse "città aperta".

L’architetto Kipar, nell’illustrare le linee guida del progetto, ha dichiarato: “Noi partiamo dalle persone, creiamo involucri per le loro attività in piena armonia. Dopo aver ascoltato il territorio abbiamo visto che era necessario cambiare il paradigma di progettazione: non pianificare tutte le funzioni ma creare spazi rustici solidi e multifunzionali”.

Il presidente Fedriga, nel suo discorso introduttivo, ha ribadito la volontà di spostare nel Porto Vecchio quasi tutti gli uffici regionali. Secondo Fedriga, “la Regione crede talmente tanto in questo progetto che ha deciso di spostare in Porto Vecchio tutte le sue sedi triestine, tranne quelle presenti in piazza dell'Unità d'Italia, e auspica che altre amministrazioni pubbliche decidano di fare altrettanto per creare una grande area di servizi, sostenibile e basso impatto energetico attrattiva per i privati. Si crea così non più una linea di presenza ma uno spazio che racchiude in sé tutti quei requisiti per uno sviluppo all'avanguardia a livello europeo”.

"Grazie all'esperienza, alla concretezza e alla voglia di lavorare - dichiara invece il sindaco Dipiazza -, il Centrodestra ha sempre fatto crescere e migliorato la nostra bella Trieste. Il Bosco Urbano dell'architetto Kipar nel nuovissimo Porto Vecchio è un tassello di questa nostra concreta visione della città che stiamo già progettando e realizzando, a differenza di altri che possono fare solo chiacchiere o raccontare menzogne".

Porto Vecchio progetto Kipar

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