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La relazione dell'Arpa / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Via Mazzini

Buona la qualità dell'aria in Fvg: meno inquinamento da auto e Ferriera, più dai caminetti

Dalla relazione annuale dell'Arpa emergono invece criticità con l'ozono, anche in zona costiera, e altre fonti inquinanti come gli allevamenti intensivi, alcuni fertilizzanti chimici usati in agricoltura

Migliora la qualità dell'aria in Friuli Venezia Giulia: non è più il traffico automobilistico l'elemento più impattante sull'inquinamento grazie ai nuovi modelli più ecologici, e con la chiusura dell'area a caldo della Ferriera, le centraline vicine all'impianto hanno registrato un consistente miglioramento. Emergono invece criticità con l'ozono, anche in zona costiera, e altre fonti inquinanti come gli allevamenti intensivi, alcuni fertilizzanti chimici usati in agricoltura e la combustione della legna a uso domestico, con valori prossimi al limite di legge nel Pordenonese e in zone dove questo tipo di combustibile viene usato massivamente. A questo proposito la Regione lancerà una campagna informativa su come ardere la legna e altri aspetti della sostenibilità. Sono alcuni dei dati emersi dalla conferenza stampa sul report del 2021 relativo alla qualità dell'aria in Fvg, alla presenza dell'assessore regionale all'ambiente Fabio Scoccimarro e ai dirigenti dell'Arpa Fulvio Stel, Marco Bellini e Anna Lutman, che hanno comunque delineato un trend positivo misurato nel lungo periodo.

Nel dettaglio

Per quanto riguarda i problemi con l'ozono,  il numero dei superamenti giornalieri del valore limite per la concentrazione di ozono calcolato su otto ore è stato in buona parte superiore a quanto registrato nel 2020 e la media degli ultimi tre anni resta superiore a quanto previsto dalla normativa. I valori di picco non hanno tuttavia mai raggiunto i valori ritenuti critici per le categorie sensibili. 

Grazie alle nuove tecnologie utilizzate nei mezzi di trasporto, sono in progressiva riduzione gli ossidi di azoto, il benzene, il biossido di zolfo e il monossido di carbonio. Il numero di giorni con concentrazioni di polveri sottili (Pm 10 e Pm 2,5) superiori al limite è diminuito rispetto al 2020 ma resta il superamento dei 35 giorni per alcune aree in prossimità del confine col Veneto. Inferiori al limite, invece, le concentrazioni medie annue. Il monitoraggio è stato compiuto attraverso 19 centraline dell'Arpa e altri 16 consorzi privati collocati su tutto il territorio regionale.

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