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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Piazza Unità d'Italia

“Buonisti un CAS”: centinaia di manifestanti contro il decreto sicurezza (FOTO)

Contestati i tagli del 40% al sistema accoglienza, il rischio disoccupazione per 200 operatori, l'eliminazione dei corsi di Italiano e i grandi centri modello CARA. Russo (PD): “Una scelta scientifica della destra per creare difficoltà e disordini che possono essere cavalcati da un punto di vista politico”

Circa 300 persone in piazza Unità per la manifestazione regionale “Buonisti un CAS”, organizzata dall'assemblea degli operatori dell'accoglienza in opposizione al Decreto Sicurezza. Oggi, sabato 16 marzo alle 15:30, un impianto di amplificazione è stato installato, simbolicamente, proprio sotto la Prefettura, per esporre le ragioni del dissenso.

Presenti, oltre a lavoratori e ospiti del sistema di accoglienza, anche diverse sigle sindacali quali USB, CGIL e USI (Unione Sindacale Italiana), ed esponenti del centrosinistra come la consigliera comunale Sabrina Morena (SEL – Open FVG) e il vicepresidente del Consiglio Regionale Francesco Russo (PD).

Buonisti un CAS: la diretta Facebook

Contro il decreto Salvini

Così è stato dichiarato da Sabrina Bolsoi, una delle rappresentanti dell'assemblea: “I tagli del 40% alle risorse per l'accoglienza porteranno a uno scenario dove ci sarà un operatore ogni 50 accolti, oltre al fatto che saranno eliminati i corsi di italiano e formazione: gli strumenti che servono per inserirsi sul territorio. Siamo Buonisti un Cas perché crediamo in questo sistema di accoglienza diffusa che aiuta l'autodeterminazione delle persone, affinché possano integrarsi e scegliere sul loro futuro. Il nostro è un lavoro con competenze che difendiamo e rivendichiamo. Chiediamo al Comune, alla Regione, alla Prefettura e al Ministero come pensano di affrontare uno scenario con 200 disoccupati in più, molti dei quali giovani, in una città piccola come Trieste”.

"Buonisti un cas", in piazza contro il Decreto Sicurezza

La richiesta

“Nei grandi centri come il CARA – ha detto Bolsoi – le persone vivono rinchiuse e non hanno né servizi né contatto con il territorio, e quando escono da quei centri si ritrovano prive di strumenti e pronte per essere mangiate da sfruttatori e 'buonissimi' imprenditori italiani. Il prefetto ha dichiarato ieri che in una settimana uscirà il bando per l'accoglienza a Trieste, noi siamo qui per avere risposte e non molliamo di un centimetro”.

Il parere di Francesco Russo

Così ha dichiarato Francesco Russo: “La cosa più importante è portare a smascherare un grande inganno: che l'immigrazione possa essere gestita chiudendo le persone in grandi centri, pensando così di nasconderle agli occhi e alla normale dinamica sociale. Non abbiamo avuto il tempo di realizzarlo fino in fondo ma il modello di accoglienza diffusa in questi anni ha funzionato in Friuli Venezia Giulia, non ha creato difficoltà al territorio, solo occasioni reali per queste persone, che hanno avuto modo di inserirsi in un territorio e imparare un mestiere. Questo è un passo indietro e probabilmente una scelta scientifica della destra per creare difficoltà e disordini che possono essere cavalcati da un punto di vista politico”.

“L'accoglienza non è volontariato e non è buonismo – ha detto infine il vicepresidente -: c'è bisogno di professionalità e persone che accompagnino dal punto di vista sociale, linguistico, sociosanitario e sono professionalità che dimostrano come le politiche della destra colpiscono anche gli italiani: una sconfitta doppia per il nostro territorio".

Buonisti un CAS

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