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Cronaca

Onda, salute femminile: Burlo e Asuits premiati con tre Bollini Rosa

I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne

Il Burlo Garofolo  e Asuits hanno ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, 3 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

La candidatura degli ospedali si svolge su base nazionale e prende in esame 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche ed è posta al vaglio di una commissione multidisciplinare, che valida i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura, considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

Sono otto le strutture premiate in Friuli Venezia Giulia: a Trieste, le uniche due strutture ad ottenere il massimo sono l’IRCCS Burlo Garofolo, che detiene i tre bollini dal 2009, e l’ASUI di Trieste - Ospedale di Cattinara. Due bollini invece per il CRO di Aviano, il Presidio Ospedaliero di Pordenone, la Casa di Cura privata pordenonese San Giorgio Spa, l’ASUI di Udine - P.O. Universitario Santa Maria della Misericordia, l’OCS Antonio Abate di Tolmezzo e l’Ospedale Sant’Antonio di San Daniele del Friuli.

Inoltre 13 ospedali hanno ricevuto una menzione speciale per la presenza al proprio interno di un percorso diagnostico-terapeutico dedicato alle donne nell’ambito della cardiologia. La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Roma, al Ministero della Salute.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.

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