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Fino a 50 euro al chilometro per un passaggio: esplode il business dei profughi ucraini

Al confine tra Romania e Ucraina la polizia indaga su alcuni episodi a dir poco inquietanti. "Se non è traffico d'esseri umani ci manca poco". Estorsioni, passaggi gratuiti ed abbandoni in aperta campagna, o stanze che dopo i primi due giorni iniziano a costare anche 200 euro a notte. Il racconto da Sighetu Marmatiei

L’ombra del traffico d’esseri umani alla frontiera tra Ucraina e Romania. Come descritto in un reportage di Today.it, al confine di Sighetu Marmatiei, uno dei due valichi settentrionali utilizzati dai profughi ucraini, le voci di personaggi senza scrupoli pronti ad approfittarsi del dramma della guerra si rincorrono e in diversi casi vengono confermati dalla stessa polizia di frontiera. “Qualche giorno fa due persone giovani ed il conducente di un furgone sono sparite nel nulla – racconta un nostro interlocutore -, al telefono sono ormai irraggiungibili”. Nonostante il sole splenda alto tra i Carpazi e il Tibisco, il conflitto racconta di fenomeni inquietanti sui quali indagano gli investigatori rumeni.

Alla frontiera si sarebbero verificati degli episodi che solo all’apparenza parlano la lingua della solidarietà. “Ad alcune persone sono stati offerti alloggi gratuiti, ma dopo il secondo giorno hanno iniziato a chiedere fino a 200 euro per notte” è solo il preludio a “passaggi dati ed interrotti improvvisamente in aperta campagna”. Alla disperazione si aggiungono accuse molto pesanti. “Estorsione, rapina e l’apertura delle porte verso la prostituzione”.  La polizia viene informata dai tanti volontari che popolano, fin dal 27 febbraio, il varco d’entrata di Sighetu Marmatiei. “È la più grande dimostrazione di solidarietà dai tempi della Rivoluzione per ribaltare il regime di Ceausescu” ci dice Ion Mari?, reporter di Salut Sighetu.  

“Abbiamo gli screenshot di persone che offrono un lavoro ma che finisce per trasportare la donna in un giro più grande di lei” racconta un’altra persona informata dei fatti. Inoltre, ci sono le testimonianze di passaggi gratuiti offerti pochi metri dopo aver messo piede in territorio rumeno. “Passaggi che poi si tramutano in rapine”. Il fenomeno non sarebbe presente esclusivamente nelle aree di confine, ma un po’ in tutte le zone che gravitano attorno al conflitto. “Ci sono loschi figuri che si prendono gioco della dignità di chi fugge dalla guerra, fa schifo”. Anche dentro l’Ucraina emergono racconti di passaggi dove il tassametro può costare fino a 50 euro a chilometro.

Le autovetture che ogni giorno raggiungono Sighetu sono tante. Nella sola mattinata di oggi, 9 marzo, poco più di 1700 ucraini hanno oltrepassato la frontiera. La maggior parte sono donne e bambini. “Vanno in Slovacchia e Polonia” così un volontario a cui chiedo se le due destinazioni sono tali a causa della loro vicinanza con l’Ucraina, così da poter tornare a casa non appena tutto sarà finito. “È vero al 50 per cento – mi spiega -, per molti ucraini, paradossalmente, si è palesata l’opportunità di lasciare il paese senza impedimenti burocratici”. Un’altra amara verità, il lato oscuro della guerra.

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