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Giovedì, 25 Aprile 2024
La battaglia continua

No di Arpa e Soprintendenza all'ovovia, il Comitato: "Chi ci ha portato qui paghi"

"Si ritiene – scrive l’Arpa l’8 maggio scorso – che non siano stati forniti elementi sufficienti ad attestare “conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente derivati dalla realizzazione dell’opera» mentre la Soprintendenza reputa che «le opere in progetto, allo stato attuale delle conoscenze, risultano non compatibili con le esigenze di tutela del contesto paesaggistico circostante». Laterza: "I soldi si potevano spendere per altri progetti". Il Comune va avanti

Non lo dicono apertamente, ma la convinzione del Comitato No ovovia è quella di aver messo a segno due punti importanti nella battaglia contro il progetto. La conferma è giunta questa mattina dopo la presentazione al pubblico dei pareri negativi emessi dall’Arpa e dalla Soprintendenza speciale per il Pnrr, alcuni giorni fa.

Le motivazioni e i pareri

«[…] Si ritiene – scrive l’Arpa l’8 maggio scorso – che non siano stati forniti elementi sufficienti ad attestare “conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente derivati dalla realizzazione dell’opera» mentre la Soprintendenza, nel documento a firma di Luigi La Rocca, reputa che «le opere in progetto, allo stato attuale delle conoscenze, risultano non compatibili con le esigenze di tutela del contesto paesaggistico circostante». Tra i pareri citati dal Comitato spunta anche «il rapporto più che mai incerto tra i benefici ambientali introdotti dall’opera a fronte dei certi effetti negativi diretti e indiretti che l’opera produrrà sull’ambiente e sul contesto paesaggistico circostante, non consentano l’emissione di un parere positivo».

La bocciatura del progetto

Le frasi sono estrapolate dai lunghi report delle due realtà coinvolte, ma rappresentano una bocciatura del progetto fortemente voluto dalla giunta comunale. L’emissione dei pareri da parte di due autorità competenti sposta il dibattito non solo su un piano tecnico, ma anche prettamente politico. «I cittadini non sanno cosa succede sulle loro teste – ha detto il portavoce William Starc –, mentre avrebbero diritto di conoscere lo stato dei procedimenti». Nella lista di puntualizzazioni avanzate dal Comitato c’è spazio anche per alcune frecciate alla giunta Dipiazza. «In un incontro pubblico – sempre Starc –, l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi ha detto, per la prima volta in maniera pubblica, di essere contrario al progetto». Il contesto si inserisce anche nella speranza, da parte del Comitato, di poter incontrare “una sensibilità diversa” nel lavoro del nuovo assessore all’Urbanistica, il forzista Michele Babuder.

Le scadenze in consiglio comunale

Al di là del clima di fiducia, sul tavolo “pesano” alcune scadenze importanti. «Una è quella relativa alla redazione delle risposte alle migliaia di osservazioni approdate in Comune – così Ugo Poli, della Circoscrizione Altipiano Ovest –, l’altra è la richiesta di cambio di destinazione d’uso per i terreni della comunella di Opicina». Poli ha anche ricordato che «la sentenza del 2021 della Corte d’appello dà l’esclusività della proprietà dei terreni alla comunella, escludendo ogni titolo di imposizione di usi civici da parte del Comune. Oggi questa è la legge vigente, quindi approvare una delibera di questo contenuto costituisce un atto che va contro la legge». Inoltre, a Opicina, il problema emerge con «la presenza di una dolina, che non permette la realizzazione della stazione di Campo romano» così dal Comitato. Nei pareri viene anche sottolineata l’assenza di «alternative progettuali» e citata la linea di tram da Bovedo a Campo Marzio, già cavallo di battaglia di alcune anime che confluiscono nel Comitato.

La battaglia e il possibile paradosso politico

Sul fronte della battaglia legale contro quella che dal Comune hanno indicato come «la prima metropolitana aerea del mondo», vanno avanti i cinque ricorsi al Tar e la discussione sulle osservazioni. «Attendiamo esito di queste procedure – ha concluso Starc –, più di monitorare le cose non siamo in grado di fare». La discussione sulla revisione del Pnrr è sempre più presente sui tavoli romani e la sua eventuale modifica, al netto di “blitz” triestini, potrebbe innescare un vero e proprio paradosso politico, con la destra nazionale impegnata a rivedere i progetti e quella locale con la più classica delle patate bollenti in mano. Il sindaco e la giunta, però, vanno avanti e non sembrano intenzionati a cambiare idea.

"Chi ci ha portato qui deve pagare politicamente"

Per Riccardo Laterza, leader dei municipalisti di Adesso Trieste «l’opera è folle. I costi in più che sono emersi in tutto questo periodo, come il milione di euro per la riprogettazione, ma anche 70 mila euro per un avvocato di Padova, non rientrano nell’ambito del Pnrr e sono stati sottratti ad altre opere. È arrivato il momento che chi ci ha portato fino a qui paghi politicamente per questo. Non saremo noi». Il Comitato si riunirà nuovamente il 19 maggio presso il Circolo culturale sloveno di via via Bonafata, nel rione di Barcola. L’ingresso è riservato ai soci. Inizio alle 20.

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