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Una candidatura?

Trieste Trasporti apre alla cabinovia e si candida alla gestione della linea

L'amministratore delegato Aniello Semplice: "Bisogna stringere e andare avanti. Cominciamo questo viaggio. Noi di Trieste Trasporti ci saremo, se il Comune vorrà”

“Io sono convinto che il confronto sia necessario ma uno non vale uno. Non tutti possono parlare di tutto e discutere, come se fossimo ad Atene in un’assemblea. Bisogna stringere e andare avanti. Cominciamo questo viaggio. Noi di Trieste Trasporti ci saremo, se il Comune vorrà”. La cabinovia incassa la presa di posizione della Trieste Trasporti attraverso le parole del suo amministratore delegato, Aniello Semplice, che non candida ufficialmente l’azienda alla gestione dell’infrastruttura ma non fa niente per nascondere l’interesse aziendale. Il numero uno del trasporto pubblico locale è intervenuto in occasione della seconda giornata di dibattito pubblico andata in scena nel pomeriggio di oggi 16 dicembre, al Centro Congressi del Porto Vecchio.

Gli architetti dicono no, sì degli ingegneri

Il giorno delle valutazioni tecniche ha messo nero su bianco il disaccordo degli architetti ed il possibilismo degli altri attori presenti. Apre l’ordine degli ingegneri, con il suo presidente Giovanni Basilisco, mentre l’Autorità Portuale con Vittorio Torbianelli immagina un “futuro diverso per l’area” e guarda all’opera come un elemento di “interazione e organizzazione complessiva” dove il Porto Vecchio è “una componente del sistema”. Nonostante l’apertura, gli ingegneri si dicono disponibili a dare un contributo al dibattito e chiedono si valuti “a quale bacino di utenza è rivolto l’impianto, capire quali potrebbero essere gli scenari sulla mobilità conseguenti all’intervento e sulle future riduzioni del traffico in centro città”.

Perché no: la posizione degli architetti

L’ordine degli architetti di Trieste, rappresentato dalla sua presidente Graziella Bloccari, ha lanciato un sondaggio interno che, seppure i partecipanti siano stati ad oggi poco meno di 100, vale a dire un quinto degli iscritti, evidenzia una vera e propria stroncatura. Il 70 per cento è contrario al progetto, avverte “l’esigenza di una mobilità alternativa” e vive con preoccupazione il possibile “impatto che l’opera avrà sull’ambiente”. Un quarto degli architetti interpellati dice di essere d’accordo mentre una parte residuale (il 5 per cento) guarda con favore alla cabinovia “a patto che vengano fatte verifiche e vi sia un preciso piano economico” in virtù della criticità alla base del “costruire è più facile che gestire”. Secondo l'ordine il sondaggio rimarrà aperto per gli iscritti anche nelle prossime settimane. 

L'interesse della Trieste Trasporti

La spinta verso il progetto l’ad di Trieste Trasporti l’ha data verso la fine del suo intervento. “Siamo soggetto da 800 dipendenti (1100 con l’indotto ndr), restituiamo circa sessanta settanta milioni di euro sul territorio e siamo un’azienda con solidità e robustezza. Siamo pubblici al 60 per cento mentre il restante 40 per cento è di proprietà di Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche”. Traduzione: siamo grandi, bravi e abbiamo le carte in regole per poterlo fare.

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