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Cronaca Foro Ulpiano

L’ombra della Camorra sulle sagre, nove arrestati: i dettagli sulle indagini della Dia di Trieste

Una pistola, armi bianche e contanti rinvenuti nelle perquisizioni, molte delle quali ancora in corso. Gli indagati in custodia cautelare, alcuni vicini a un clan camorrista, sarebbero coinvolti in episodi intimidatori a una sagra a Bibione, ma fatti analoghi sarebbero accaduti anche in Friuli. Si parla anche di 'spedizioni punitive' contro chi si ribellava al controllo della cosca. Il procuratore De Nicolo: "E' la punta di un Iceberg"

Sono nove gli indagati attualmente in arresto dopo la complessa attività investigativa che ha rilevato prove di reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’ambito di una manifestazione fieristica a Bibione, oltre che in altre occasioni, a danno di commercianti friulani e veneti. Un’operazione eseguita dalla Direzione Investigativa Antimafia e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Trieste, la cui competenza territoriale si estende anche in alcuni comuni del Veneto a est del fiume Livenza. I dettagli emersi dalle indagini in corso, da oggi in forma palese, sono stati esposti in conferenza stampa dal Procuratore capo Antonio De Nicolo e dal sostituto Procuratore Massimo De Bortoli.

Alcuni degli indagati in custodia cautelare, già in passato vicini a un’organizzazione criminale camorrista, sono accusati di aver minacciato, anche con armi poi rinvenute nelle perquisizioni, alcuni commercianti per impedire loro di partecipare alla fiera estiva “I Giovedì del Lido del Sole” e controllare così il libero mercato nella zona. L'episodio si è verificato nell’estate del 2020, in questa occasione gli indagati avrebbero anche bloccato il passaggio agli altri ambulanti con un camion all’interno dell’area dedicata alla sagra, passando poi davanti alle singole bancarelle con atteggiamenti intimidatori, come il pugno sulla mano aperta.

Gli inquirenti hanno accertato che la cosca aveva esercitato il suo potere anche in altre manifestazioni simili in Friuli e in Veneto, e si sarebbero verificate anche vere e proprie “spedizioni punitive” armate contro alcuni commercianti che si erano ribellati a questa forma di controllo intimidatorio. In particolare, nel 2019, un episodio di pestaggio a carico di un commerciante sarebbe stato ripreso da alcune telecamere. Le intimidazioni avrebbero riguardato anche il personale del Comune di San Michele al Tagliamento e ci sarebbero state pressioni su uno degli assessori.

Uno dei principali indagati, individuato come uno dei “boss” di questa organizzazione, dal 2016 aveva accumulato un importante patrimonio illecito attraverso fatturazioni false e cessioni ‘in nero’ di merci contraffatte. Questo denaro sarebbe stato depositato, secondo gli inquirenti, in un conto della Repubblica Ceca, ipotesi avvalorata dai 100mila euro in corone ceche trovate sotto il letto dell’indagato, all’interno di un sacco a pelo, in seguito alla perquisizione. Sono state effettuate decine di perquisizioni, alcune ancora in corso, e finora sono state rinvenute armi bianche, altri contanti e perfino una pistola con matricola abrasa.

Da rilevare che le indagini non sono scaturite da una o più denunce ma nell’ambito dei controlli per il contrasto di infiltrazioni mafiose, infatti nessuna parte lesa si è rivolta alle autorità anche se, ha dichiarato il Procuratore De Nicolo “non possiamo parlare di omertà perché gli interessati, contattati da noi, non si sono sottratti dal collaborare. Alcuni di loro hanno dichiarato che ‘sembrava di essere a Scampìa’”. De Nicolo ha poi riflettuto sul fatto che “Il Gip ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso, con cui non abbiamo dimestichezza a queste latitudini. Si tratta di un metodo di intimidazione affine a quello di associazioni malavitose collegabili a una famiglia affiliata alla Camorra”. 

“Nel Nord Est - ancora il procuratore - in genere si pensa all’infiltrazione mafiosa in un contesto di grandi imprese, qui siamo nell’ambito del mercato ambulante, un settore marginale, il che ci fa meditare sulla pervasività di questi fenomeni. Questa potrebbe essere solo la punta dell'iceberg: se sono arrivati anche qui, che altro succede altrove?”.

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