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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Canapa sativa in Fvg, proposta di legge per coltivazione, trasformazione e commercializzazione

Proposta di legge presentata dal Movimento 5 stelle per realizzare in regione una filiera della canapa sativa

Una proposta di legge presentata nel luglio del 2015 dal Movimento Cinquestelle, prima firmataria la portavoce in Consiglio regionale Ilaria dal Zovo, che mira a realizzare in Friuli Venezia Giulia una filiera della canapa sativa prevedendo incentivi per la sua coltivazione, trasformazione e commercializzazione a uso industriale, è stata illustrata alla II Commissione consiliare, presieduta da Alessio Gratton (Sel-FVG) dal consigliere pentastellato Cristian Sergo.

Un'illustrazione che ha evidenziato alcune modifiche apportate al testo originario in seguito al varo, lo scorso dicembre, di una legge nazionale sull'argomento, e che per evitare doppioni normativi punta a dare sostegno ai coltivatori specie per le fasi di trasformazione, e ad attuare interventi di formazione e divulgazione che il testo nazionale rimanda alle Regioni.

La canapa sativa - ben distinta dalla canapa indica, ad alto contenuto di tetraidrocannabinolo considerata sostanza stupefacente e riconosciuta a livello internazionale per i suoi effetti terapeutici - appare per molti aspetti una coltivazione strategica, già in passato estesa proprio per la sua versatilità e per il suo svariato utilizzo e oggi assai allettante per un nuovo mercato che si sta allargando sempre più anche grazie a un'economia green, che prevede l'uso di materie biologiche ed ecosostenibili per alimentare le nuove tecnologie industriali.

Ogni parte della pianta può essere usata in vari settori, dall'agroalimentare all'edilizia e industria (per mattoni, pannelli isolanti termo/acustici, intonaci, malte) e nel manifatturiero (tessile, carta). Infatti con le materie prime della canapa si possono produrre, in modo pulito ed economicamente conveniente: tessuti, carta, plastiche, vernici, combustibili, materiali per l'edilizia e anche oli alimentari di altissime qualità. La canapa sativa inoltre sottrae la luce e soffoca le altre erbe presenti sul terreno, liberandolo da tutte le infestanti. Non servono quindi diserbanti, riducendo così l'inquinamento del terreno da sostanze chimiche. Anzi, essa può essere utilizzata anche per bonificare terreni inquinati: queste piante infatti fungono da pompe di calore e assorbono dal terreno metalli pesanti accumulandoli nella foglia e nel fusto.

Sono questi gli aspetti positivi alla base dell'iniziativa dei Cinquestelle, evidenziati anche dagli studi che l'Ersa in collaborazione con l'Ateneo friulano sta conducendo con una sperimentazione avviata lo scorso anno e che si concluderà nel 2019: oltre ai dati di campo sulle analisi varietali, fornirà valutazioni sulle possibilità di trasformazione a fini farmaceutici, cosmetici, alimentari, sull'uso degli oli essenziali, delle farine e dei residui foliari; ma anche elementi utili di valutazione economica e dei problemi tecnici di raccolta di infiorescenze e semi e quelli di gestione dei residui, che i coltivatori dovrebbero affrontare, ragionando quindi sulla possibilità concreta di sviluppare in Friuli Venezia Giulia una filera completa.

L'interesse per questa coltivazione, particolarmente importante e utile anche sotto il profilo ambientale, deriva anche dalla considerazione che un tempo il nostro Paese era il secondo produttore mondiale di canapa e il primo fornitore della Marina inglese.

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