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Cronaca

Capodanno: le tradizioni nel mondo

Tradizioni, usi e costumi per i festeggiamenti del Capodanno nel mondo

A mezzanotte del 31 dicembre ci si prepara ad accogliere il nuovo anno. Ognuno con le sue tradizioni, usi e riti, ecco cosa è successo nel modo a cavallo tra la fine e il principio.

Siberia: il tuffo nel lago Baikal è d'obbligo! Una tradizione che ritroviamo anche in diverse città italiane.
Spagna: dodici acini di uva da mangiare a ritmo dei dodici rintocchi della campana di Puerta del Sol, Madrid. Uno per ogni mese dell'anno: quelli dolci sono i mesi fortunati, quelli aspri no.
Medioriente: il melograno è, secondo la tradizione, il frutto della salute. Rosso come il sangue, indica la prosperità per il grande quantitativo di chicchi. In alcuni paesi è associato al cuore umano.
Intimo rosso: avere un indumento intimo di colore rosso è beneaugurante. In Spagna, a La Font de la Figuera, gli abitanti passano l'intera notte del 31 in strada in mutande, ovviamente rosse.
Bolivia: a Capodanno si impastano le monete nei dolci, chi le trova avrà un anno ricco e felice
Gettare oggetti vecchi dalle finestre: tradizione per lo più italiana. In Irlanda si pensa che il rumore degli oggetti rotti scacci gli spirti maligni. In Giappone si fanno le pulizie di Capodanno per liberarsi dal passato e fare quindi spazio al futuro.
Maiale: ricco di grasso è il piatto tipico per augurarsi un anno ricco. Simboleggia il progresso, perché è un animale che non cammina mai all'indietro. In Italia non manca lo zampone o il cotechino, ma si usa mangiarlo anche in Spagna, Portogallo, Austria e Cuba.
Filippine: frutti di forma rigorosamente rotonda nelle Filippine per un buon inizio d'anno. I cibi circolari, infatti, non hanno nè inizio nè fine
Cina: a Capodanno si mangiano lunghi noodles, simbolo di longevità. Vanno infatti cotti senza accorciarli nè romperli.
Stati Uniti: è d'abitudine mangiare cibi verdi, colore dei dollari. Nel Sud c'è l'usanza di servire fagioli perchè assomigliano ai  penny

Bacio sotto il vischio

"Nella mitologia - si legge nel blog www.unbuonnatale.it - scandinava, il vischio era una delle piante associate alla bellissima dea Freyja protettrice dell’amore e degli innamorati nonché sposa del dio Odino. Come ben saprete, secondo la mitologia Odino e Freyja ebbero due figli: Loki e Baldur; il primo era letteralmente accecato dalla gelosia verso il secondo, di animo gentile e amato da tutti. Quando Loki seppe che l’erede al trono di suo padre Odino sarebbe stato proprio suo fratello Baltur la sua gelosia divenne tale che decise di trovare il modo di liberarsene per sempre. Intuite le intenzioni del suo primo figlio, la dea Freyja cercò di fare il possibile per evitare la morte di Baltur e per questo si rivolse agli animali, alle piante e ai 4 elementi (Aria, Acqua, Terra e Fuoco) chiedendo loro di giurarle fedeltà e proteggerlo.

"Freyja, però, si dimenticò di una pianta; un piccolo arbusto che cresce su alcuni alberi: il vischio. Loki lo scoprì e una volta raccolto vi costruì un dardo che, con l’inganno, diede al dio della guerra facendo ricadere su di lui la colpa di aver ucciso Baldur. Scoperto il corpo di Baltur, la tristezza di Freyja fu così tanta che la Dea cercò di fare il possibile per riportare in vita il suo amato figlio: coinvolse il Cielo e la Terra ma nulla fu possibile.Rassegnata si chinò a piangere sul suo corpo senza vita e quando le sue lacrime bagnarono il dardo di vischio, l’arbusto iniziò a riempirsi di bacche bianche che gli restituirono la vita".

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