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Cronaca

Carcere alle prese con sovraffollamento e Covid, la garante dei detenuti lancia l'ennesimo appello

Elisabetta Burla esprime tutto il suo disappunto per l'assenza, dopo due anni dall'inizio della pandemia, di provvedimenti decisivi e tutelanti. Viavai di persone, il virus corre

Sulla difficile situazione che il carcere di via Coroneo sta vivendo da qualche settimana è intervenuta la garante dei detenuti Elisabetta Burla. Dopo il tentato suicidio, l'escalation di contagi e la presunta presenza di un sanitario no vax all'interno della struttura, la Burla approfitta per fare il punto a due anni dall'inizio della pandemia ed esprimere tutto il disappunto per provvedimenti decisivi e tutelanti che "non sono ancora stati adottati". Per il garante il carcere di Trieste "non può garantire spazi adeguati, non può - per certo - garantire la misura del distanziamento sociale e, i numeri delle persone detenute sono nuovamente saliti: su una capienza regolamentare di 139 persone ne sono ristrette più di 200".

Cosa succede 

Un sovraffollamento che si somma alla gestione delle visite, dell'andirivieni di un elevato numero di persone in grado di aiutare la diffusione del contagio. "A distanza di due anni - continua la Burla - siamo di nuovo a disporre quale unico strumento, le chiusure degli Istituti alla società esterna: niente scuola, nessuna attività formativa, nessun corso o percorso organizzato dal volontariato; accessi alla biblioteca, alla palestra o "all'aria" preclusa a tutti coloro che si trovano in quarantena. Progetti di rieducazione e reinserimento interrotti. Ripercussioni sul piano psico fisico particolarmente incisive; con tutte le conseguenze che ne discendono".

Scelte ed interventi

Si chiede di rivedere le scelte e interventi seri "che incidano positivamente sulle politiche sociali di accoglienza e inclusione sociale, un avvio altrettanto strutturato ai percorsi di lavoro per garantire una concreta autonomia della persona, il ricorso più incisivo alle misure alternative alla detenzione. Nell'immediato, viste le condizioni attuali della detenzione, sarebbe urgente approvare delle norme volte al contenimento delle presenze in carcere anche attraverso il riconoscimento della liberazione anticipata speciale".

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