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Cronaca Via del Coroneo

Carcere di Trieste, 31 detenuti oltre il limite: 8 euro al giorno o 1 giorno di pena in meno (ogni 10 di reclusione)

14.37 - La relazione della Garante dei Diritti dei Detenuti del Comune di Trieste Rosanna Palci mette in luce le criticità dell'istituto di Trieste e si augura che quello nuovo di S.Vito al Tagliamento vada a coprire una carenza regionale

Il Garante dei Diritti dei Detenuti del Comune di Trieste - Rosanna Palci - ha svolto un aggiornamento del proprio operato in questo primo periodo del 2014. Le recenti novità legislative scaturite dalla condanna europea all'Italia sulle condizioni dei nostri penitenziari hanno consentito una diversificazione della custodia cautelare ed un alleggerimento delle carcerazioni a favore degli arresti domiciliari - con l'utilizzo anche del braccialetto elettronico - presso la propria residenza e verso esecuzioni penali in detenzione domiciliare o in regime di misura alternativa alla pena.
In alcuni casi, l'incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi ha portato alla scarcerazione di persone detenute in applicazione di quanto pronunciato dalla Corte Costituzionale in tema di detenzione di sostanze stupefacenti.

Proprio in questi giorni dovrebbe essere nominato il nuovo Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP), figura fondamentale perchè da questa dipende la quotidianità degli Operatori, della Polizia Penitenziaria e di tutti i detenuti ristretti nei nostri istituti.

L'Italia risulta essere ancora una "sorvegliata" dall'Europa per la delicata questione del sovraffollamento che nella nostra regione risulta essere ancora sensibilmente alto. Dallo scorso 21 agosto è in vigore la legge che prevede i risarcimenti ai detenuti che hanno subito trattamenti definiti inumani, legge che ora risulta essere in linea con le misure indicate, dopo che il Consiglio d' Europa ha "apprezzato" gli sforzi effettuati dall'Italia nell'ultimo anno. In termini numerici: in data odierna i detenuti a Trieste sono 186 mentre nel mese di agosto di un anno fa la media era circa di 235/240 (a fronte di 155 posti disponibili). La verifica sullo stato delle nostre carceri verrà effettuata nuovamente il prossimo mese di giugno.

Nel merito, la legge prevede un risarcimento economico – otto euro al giorno – per chi ha vissuto trattamenti inumani oppure uno sconto di un giorno ogni dieci di carcerazione se la pena è ancora in fase di espiazione e permangono attuali le condizioni definibili "inumane". Tra i criteri evdenziati: lo spazio fisico personale e le condizioni di vita dell'istituto penitenziario in cui la pena è stata espiata.

Il Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Trieste, sentito recentemente anche in audizione in Commissione Consiliare (Presidente G. Barbo) ha ribadito l'impegno costante nel sentire le criticità direttamente dai detenuti per portarle in evidenza ai Servizi ed alla Magistratura: da gennaio ad oggi sono stati effettuati circa 140 colloqui con una presenza settimanale all'interno del Coroneo. Oltre a ciò viene mantenuto l'ufficio di apertura al pubblico presso il Palazzo comunale con uno sportello aperto ai familiari dei detenuti oppure alle richieste di chi si trova in espiazione in esecuzione penale sul territorio (ricevimento al pubblico il mercoledì pomeriggio dalle 16:30 alle 18:30 oppure inviando una mail a garantedetenuti@comune.trieste.it).

Operano in Regione da due anni il Garante di Trieste - Rosanna Palci - , quello di Udine – Maurizio Battistutta - e quello della provincia di Gorizia – Don Alberto Denadai -. I tre Garanti sono costantemente in contatto per confrontarsi sulle loro realtà o per verificare la vita quotidiana nelle singole strutture carcerarie. Tolmezzo e Pordenone non sono ancora rappresentate da un Garante ma si auspica che la recente nomina del Garante regionale – Pino Roveredo – faccia da ulteriore volano nel far sì che tutta la realtà possa essere regolarmente monitorata.

Tra le recenti iniziative della Garante Rosanna Palci – vi è quella di sensibilizzare la Regione affinchè all'interno della nuova struttura di S. Vito al Tagliamento (con previsione di 300 posti) possa essere istituita una sezione di Reclusione che ospiti le persone in esecuzione penale con pene superiori agli anni cinque. Attualmente infatti chi si trova in questa situazione viene trasferito presso una Casa di Reclusione, quella a noi più vicina è però a Padova, con il conseguente disagio da parte dei familiari per l'effettuazione dei colloqui settimanali. In questo modo verrebbe così concretamente attuato il concetto della regionalizzazione della pena recentemente auspicato anche dal Protocollo siglato tra la Presidente della Regione ed il Ministero della Giustizia lo scorso 27 maggio.

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