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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cosa è successo?

Incendio in Carso, la foto che racconta l'origine dell'Inferno

L'incendio che tiene sotto scacco l'altopiano alle spalle di Trieste ha avuto origine lungo la dorsale della linea ferroviaria Trieste-Venezia. "Ogni estate lì scoppia un incendio" così un testimone. I dubbi sui collegamenti

DUINO AURISINA - "Capo, qua no se pol star, stemo fasendo attività manutentive sulla linea". Sulla strada regionale 55, poco prima di arrivare nei pressi del Lisert, c'è un sentiero. A sinistra si scende, tra la terra rossa del Carso che ormai puzza di bruciato ed è diventata nera, verso la linea ferroviaria. Non c'è recinzione, non c'è barriera. L'unica presente è quella al passato remoto. Se vuoi raggiungere i binari nessuno ti ferma. Il viaggio fatto oggi sulla linea del grande fuoco che da giorni tiene sotto scacco il Carso trova alcune sue ragioni proprio qui. Per capirle e per tentare di scavare a fondo, dobbiamo riavvolgere il nastro. 

La cronologia 

Martedì 19 luglio, qualche ora dopo la colazione. E' una giornata normale, calda, ma normale. I collegamenti funzionano, le persone vanno al lavoro, il traffico è regolare. Da giorni la zona a sud est di Gorizia brucia. Esplodono bombe inesplose della Grande guerra, i versanti delle alture verso Castagnevizza sono in fiamme. Trieste e la Venezia Giulia guardano al grande fuoco sloveno con sonnolenza. I treni partono con lentezza, come sempre, da queste parti. Ad un certo punto il tam tam delle notizie arriva fino agli organi di informazione. "Brucia il Carso" si titola. Sì, ma dove, si chiedono in tanti. 

Il grave precedente del 9 marzo

La risposta

A rispondere all'interlocutoria è una immagine, pubblicata da G.V., su Facebook, poco dopo le 11. I roghi sono quattro e tutti in corrispondenza della linea ferroviaria Trieste-Venezia. In realtà nella foto manca il quinto, quello del ponte di Medeazza, presto spento grazie ad un tempestivo intervento. "Ogni estate sui binari scoppia un incendio" così racconta un testimone, che chiede di rimanere anonimo. Secondo diverse voci autorevoli a Trieste (guardie forestali in pensione, intellettuali e amanti del Carso), il presunto responsabile dell'incendio che ha devastato la parte italiana del Carso sarebbe da ricercarsi in quelle scintille capaci di alimentare le fiamme in un battibaleno. "Via, anche la polizia ne ga dito che qua no se pol star" dice un dipendente delle Rete Ferroviaria Italliana all'autore dell'articolo. 

Immagini, video e testimonianze

Nella documentazione che TriestePrima riceve vengono allegati video e immagini. La cronologia diventa decisiva, per capire quando e cosa succede. Eppure sembra così distante, il bisogno di individuare colpevoli, o presunti tali. Perché l'unica cosa che conta, a tre giorni dall'apertura dell'Inferno, è che le fiamme vengano spente. In Slovenia si continuano ad evacuare villaggi e a spegnere focolai. Le forze in campo sono esauste, mentre per i collegamenti tra Trieste e il resto del mondo si fa affidamento su linee marittime. C'è tanta fatica, e tanta speranza. Quando tutto sarà finito la magistratura valuterà se agire in merito. C'è solo da capire, eventualmente, se quella slovena o quella italiana.  

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