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Cronaca

“Caso” Salvati, la replica della presidente di circoscrizione: "Si intesta meriti non suoi"

Così ribatte la pentastellata Alessandra Richetti: “I fatti che hanno condotto al richiamo ufficiale verso Salvati, sono molteplici e reiterati innumerevoli volte negli anni, al punto da indispettire non solo i colleghi di circoscrizione, ma anche i comitati di cittadini attivi e gli stessi uffici comunali”

Riceviamo e pubblichiamo la replica della presidente della VI circoscrizione Alessandra Richetti (M5S) in merito al "Caso Salvati", da noi approfondito in un precedente articolo.

“Raccontami ogni giorno una storia” è il titolo di un libro per bambini, ma se il raccontare le storie ai bimbi è un’attività positiva che li fa crescere, non è così se chi racconta storie è una figura politica  e chi ascolta sono gli elettori.

E’ tanto lo zelo per la sua autopromozione che Salvati si dimentica nei suoi racconti chi sono i soggetti protagonisti o coprotagonisti delle azioni politiche di quello che lui chiama un ‘teatrino’ e che in realtà è il consiglio della VI Circoscrizione.
Visto le accuse di aver fatto ‘pubblica censura’ da Inquisizione mi trovo costretta a replicare. I fatti che hanno condotto al richiamo ufficiale verso Salvati, sono molteplici e reiterati innumerevoli volte negli anni, al punto da indispettire non solo i colleghi di circoscrizione, ma anche i comitati di cittadini attivi e gli stessi uffici comunali. La consolidata prassi d’intestarsi meriti non propri a danno anche dei suoi stessi compagni di partito ha raggiunto livelli surreali dei quali possono essere portati innumerevoli esempi.

Il 24 aprile mattina la Presidente Richetti consegna i progetti realizzati insieme alle associazioni per il recupero alimentare ai consiglieri per chiederne l’approvazione proponendo di impiegare i fondi per i progetti e le manifestazioni al fine di alleviare le difficoltà dei concittadini in pieno lockdown. Nel pomeriggio del giorno stesso Salvati scrive e fa pervenire alla segreteria una mozione nella quale richiede di finanziare le stesse associazioni per gli stessi motivi, il 25 aprile esce l’ articolo nel quale Salvati stesso si attribuisce il merito di quella proposta. Solo un esempio del modo di ‘costruire’ la sua attività politica. Le riunioni di consiglio, poi, sono spesso partecipate da cittadini e comitati i quali, a loro volta si sono scandalizzati al vedere il consigliere ostacolare delle proposte e poi rivendicarle come proprie da lì a qualche giorno, tramite comunicati, mailing list e volantini.

Come nel caso del Giardino di Guardiella, ‘ostaggio’ di un gruppo di persone  seguite dal vicino sert, la mozione di consiglio che, richiedendo un intervento forte da parte del Comune e dei servizi socio sanitari, arrivava a prefigurare un trasferimento della struttura, era stata in ogni modo osteggiata dal consigliere, che ne aveva persino richiesto il ritiro, salvo poi attribuirsene il merito con un volantino ed un comunicato stampa uscito su un quotidiano on-line.

Il consigliere Salvati dichiara nell’articolo di Trieste Prima “Questo teatrino ha un costo per i cittadini, e anche di questo (Richetti, soggetto sottointeso), dovrà rendere conto.“ E’ tanta la foga del suo racconto da dimenticare che le commissioni circoscrizionali non pesano in alcun modo sui cittadini. Se, infatti, per un consigliere comunale la partecipazione alle commissioni viene ricompensata con la ‘paghetta’ non è così per quelli circoscrizionali dove il proprio apporto è gratuito.
Questa, chiamiamo dimenticanza, mi permette di spiegare di come in più di un’occasione io abbia scelto di convocare una commissione invece che un consiglio proprio per eliminare anche quei ‘piccoli costi’ che la convocazione di una seduta di circoscrizione invece ha.

Le commissioni trasparenza sono state tre per consentire di trattare i documenti e la corrispondenza degli uffici  in maniera riservata, come la normativa lo impone, e le altre per favorire la partecipazione dell’intero consiglio nel redigere il documento in maniera collegiale . 

Collegialità che il ‘nostro consigliere’ sembra nuovamente voler scordare quando parla di ‘attacco politico goffo e scomposto’ visto che la votazione sul documento di richiamo è stata bulgara: di 11 votanti solo un contrario, il Salvati stesso. Anche il gruppo Pd, con grande imbarazzo, ha dovuto, infatti, riconoscere la pseudologia fantastica che da anni investe il lavoro del loro capogruppo.

Caro Consigliere, nel raccontare ogni giorno una storiasi deve stare attenti a non incorrere ad affermazioni  che potrebbero essere considerate calunnie e/o diffamazioni. Sappiamo bene che se il millantato credito non è più un reato dichiarare che io avrei fatto spendere soldi per commissioni che sono gratuite non solo mente ai cittadini, ma mi accusa di azioni non vere e questa è una calunnia.

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