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Cronaca

Assunzioni comunali, i sindacati: "Non è vero, mancano 109 posti di lavoro"

CGIL, CISL e UIL hanno convocato una conferenza questa mattina. "“Una dichiarazione di guerra che il Comune di Trieste fa ai suoi lavoratori e ai sindacati”. Nodo sulla Trieste Servizi che alla triade - come ad una certa politica - non piace. "Qual è il governo di questa città?"

“Una dichiarazione di guerra che il Comune di Trieste fa ai suoi lavoratori e ai sindacati”. La pesante affermazione arriva dalla “triade” CGIL, CISL e UIL del comparto pubblico che questa mattina hanno convocato una conferenza stampa in riferimento all’annuncio, da parte dell’amministrazione, di procedere all’assunzione di oltre 200 persone nel triennio 2019-2021, azione prevista nel piano del fabbisogno occupazionale municipale e che secondo gli stessi non sarebbe veritiera.

"Mancano all'appello 109 dipendenti"

“Nel febbraio di quest’anno i posti di lavoro nel Comune di Trieste erano 2790 mentre adesso, con la delibera della Giunta su proposta dell’assessore Michele Lobianco, arriviamo a 2681” queste le parole di Walter Giani della CISL. “Mancano all’appello ben 109 dipendenti e, caso ancora più grave, è una scelta calata dall’alto senza avvisare e senza neanche condividere con i rappresentanti dei lavoratori”.  

"Atto unilaterale, senza ascoltare nessuno"

Sono stati tolti 32 collaboratori professionali, i classici impiegati degli sportelli, vale a dire quelli che aiutano i cittadini nelle pratiche quotidiane. Dove sono finite le guardie ambientali che hanno tolto? Chi terrà pulita la città adesso? L’aver affidato certi servizi all’esterno – nelle categorie degli ausiliari, dei manutentori, degli inservienti o dei custodi – è un atto unilaterale che l’amministrazione decide di fare, senza ascoltare nessuno”.

Torna la proposta Cason-Panteca

“Le relazioni con il comune ormai sono pessime” ha affermato Serena Miniussi ndella CGIL. “Assistiamo ormai da tempo ad una contrapposizione muscolare che tende a rispondere ai nostri ‘perché’ con un autoritario ‘perché no’. Tra le altre cose siamo torna la proposta della Trieste Servizi, un’idea riapparsa cercando di fomentare i lavoratori dei servizi appaltati mettendoli in contrapposizione con i dipendenti del comune”.

"Il sindaco prenda le distanze dalla Trieste Servizi"

Secondo la CGIL “il sindaco Dipiazza non ha mai preso pubblicamente le distanze dalla società pensata dai consiglieri Cason e Panteca. Non ci fidiamo delle parole di chi perora la causa (i consiglieri della lista del sindaco ndr) perché il pubblico è da salvaguardare”. La Miniussi afferma che “tagliano sul sociale dove da tempo chiediamo l’aumento del numero di assistenti e dove non è previsto un posto di lavoro in più rispetto a quelli attuali. I servizi educativi sono una necessità e non un capriccio, mentre contraggono il coordinamento spostando la dichiarazione di necessità da 51 a 24. Ci chiediamo veramente qual è il governo di questa città”.

"Sudditi e regnanti"

Anche Cristian Schiraldi della UIL ha preso posizione sul tema: “Dopo tanti anni di sindacato mai avevo visto un rapporto tra lavoratore e datore pari a sudditi e regnanti. Parlano di presunti benefici dalla costituzione di una società in house ma non c’è niente, solo la presunta volontà di arrivare alla disintegrazione del servizio pubblico”. I sindacati affermano che “è vero che il Comune non ha l’obbligo di avvisare i sindacati su alcune scelte fatte, ma al contrario, c’è l’obbligo di discutere il bilancio con i rappresentanti dei lavoratori, cosa che hanno fatto licenziandolo e senza sentirci. È un vizio procedurale questo?”.

"Un'amministrazione che fa dichiarazioni confutate nei fatti"

L’assessore al Personale, Michele Lobianco, aveva espressamente preso posizione nei confronti di Trieste Servizi, affermando la sua contrarietà. “Ringraziamo l’assessore ma ci chiediamo allora se questo governo non sia solamente basata su dichiarazioni che escono e che, successivamente, vengono confutate nei fatti”.

Ad inizio marzo gli stessi sindacati, assieme anche a Fulvio Sluga dell’UGL (oggi assente ndr) avevano paventato l’ipotesi di agitazione e scioperi per quanto riguarda la situazione in cui verserebbe l’organico della Polizia Locale. “Abbiamo chiesto al vicesindaco Polidori di darci una risposta entro giovedì. Se non dovessero giungere delle risposte chiare sulle nuove assunzioni – non bastano quelle promesse fino ad oggi – allora dopo Pasqua partiremo con le assemblee”. 

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