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Cronaca

CGIL: «Dati allarmanti su disoccupazione femminile, subito reddito di cittadinanza»

A chiederlo la Cgil Fvg, con il segretario generale Franco Belci e la responsabile delle politiche occupazionali Orietta Olivo, preoccupati dai dati Istat sul primo trimestre 2015: «Continua a calare numero di occupati e impennata della disoccupazione femminile»

«La Giunta regionale deve cambiare marcia sul lavoro». A chiederlo la Cgil Fvg, con il segretario generale Franco Belci e la responsabile delle politiche occupazionali Orietta Olivo, preoccupati dai dati Istat sul primo trimestre 2015: «Dati – dichiara Olivo– che lanciano un doppio allarme: non solo sul numero di occupati che continua a calare, ma anche sull’impennata della disoccupazione femminile».

Pur non condividendo l’ottimismo «in formato twitter» del Governo sui dati del primo trimestre, sul quale possono aver inciso, oltre agli sgravi contibutivi sui contratti a tempo indeterminato, anche dinamiche di tipo stagionale, la Cgil considera «una buona notizia» il saldo positivo di 159mila posti registrato a livello nazionale. A maggior ragione, in questo quadro, preoccupa però l’andamento in controtendenza del Fvg. «È compito della politica, e in particolare dell’assessorato al Lavoro, capire perché il Fvg sta seguendo una strada diversa rispetto al resto del Paese, dopo che la regione ha legiferato per dare un nuovo impulso all’impresa», franco belci facebook-2dichiara ancora Olivo. «Mavanno anche individuati – prosegue –percorsi specifici per cambiare la rotta sull’occupazione femminile, anche attraverso un potenziamento del welfare sul versante dei servizi alle famiglie, una politica virtuosa che può generare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo».

Il permanere di una forte situazione di crisi nel mercato del lavoro, per la Cgil, è un motivo in più per varare un reddito di cittadinanza che abbia come obiettivo e campo d’intervento prioritario il sostegno all’occupazione e alla rioccupazione. «Questa è sempre stata la posizione della Cgil e la ribadiamo con forza alla luce dei dati Istat», dichiara Franco Belci. Che ribadisce un giudizio positivo sulle politiche anticrisi messe in atto dalla Giunta, a partire dal Rilancimpresa, ma sollecita «un cambio di marcia su lavoro e formazione professionale, sulla quase siamo ancora in attesa di un disegno di legge promesso da almeno un anno».

Riguardo al confronto tra l’andamento occupazionale a livello nazionale quello regionale, il segretario generale invita a una lettura più prudente: «A livello regionale – dichiara – i dati ci dicono che non c’è una ripresa. Quanto all’andamento nazionale, gli effetti degli incentivi e del jobs act andranno misurati nel medio e nel lungo periodo. Condivido a questo proposito la lettura fatta dal presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon, anche se restano profondamente diversi i giudizi sull’impianto complessivo del jobs act. Una riforma che non favorisce la stabilità dell’occupazione ma che può essere migliorata – aggiunge il segretario –attraverso accordi aziendali ad hoc che riducano gli effetti più penalizzanti per i lavoratori, a partire da quelli sull’articolo 18, e favoriscano relazioni sindacali positive e costruttive».

Altri punti di contatto con Confindustria Udine anche la difesa della specialità regionale e l’impegno sul fronte della legalità, «possibile preludio – conclude Belci – a strategie condivise con il sindacato su questo tema non soltanto a Udine, ma anche con la Confindustria Fvg e le altre territoriali».

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