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Cronaca Barriera Nuova - Città Nuova / Viale XX Settembre

San Nicolò, il santo più importante di Babbo Natale

Secondo la leggenda il santo morì a Myra in Asia Minore il 6 Dicembre del 343 d.C. Le sue reliquie vennero trasportate a Bari da marinai greci durante il periodo delle Crociate. A Trieste si celebra la tradizionale fiera in viale XX Settembre e i bambini aspettano i regali

A Trieste si sa esistono particolarità uniche in Italia. Una di queste è ben rappresentata dall’attaccamento a figure religiose che, nel corso del passato, sono entrate di diritto nella quotidianità dei primi giorni di Dicembre. San Nicolò è, a tutti gli effetti, una di queste.

Chi era San Nicolò?

Esistono quelli di cioccolata, le persone che si vestono con gli abiti del santo, ma anche e soprattutto la tradizionale fiera che, da oltre 90 anni, occupa il viale XX Settembre dai portici di Chiozza fino all’altezza del Teatro Stabile Domenico Rossetti. Ma quando nasce la figura di San Nicolò e chi era il santo più amato dai bambini?

In principio fu San Nicola

Innanzitutto bisogna precisare che il nome originale è Nicola, per cui da esso sarebbe iniziata la modifica del nome, nelle naturali trasposizioni che la Storia produce. Esistono infatti diverse “versioni” del santo: San Nicola di Bari, di Myra (dal luogo dove fu vescovo in Asia Minore ndr), dei Lorenesi e poi, quelle alto-adriatiche che possiedono il Nicolò sia con una che con due c.

Questo ultimo passaggio sarebbe dovuto all’azione della Serenissima Repubblica di Venezia, luogo dov’è conservata una parte dei suoi resti. Proprio le spoglie sarebbero state trasportate da Myra a Bari nel 1087 – città dove storicamente viene collocata la figura del santo dopo che il Mediterraneo orientale finì nelle mani dell’espansionismo arabo, capace nel giro di qualche secolo di mettere fine all’epopea dell’Impero bizantino.

Patrono delle genti di mare

San Nicolò, forse proprio perché le sue reiliquie vennero traslate da Myra a Bari da alcuni marinai, viene storicamente ad assumere il ruolo di protettore delle genti di mare. Non solo, visto che il santo avrebbe a cuore, nell’agiografia, anche dei pescatori, delle prostitute, dei commercianti, dei farmacisti, dei bottai e di molte altre professioni.

Marinai greci a Trieste

Fu proprio il mare a portare San Nicolò a Trieste, all’inizio del Settecento. Dopo la proclamazione del porto franco nel 1719 infatti, genti diverse provenienti dal Mediterraneo iniziarono ad affluire in città. I greci furono tra le prime comunità relativamente numerose ad insediarsi, e verso la fine del XVIII secolo fondarono la propria chiesa, dopo alcune dispute con i fedeli serbi per quanto riguardava la lingua da utilizzare durante le funzioni nel tempio di San Spiridione.

La chiesa venne eretta sulle rive triestine e venne intitolata a San Nicolò e alla Santissima Trinità. È forse da quel momento che il giorno presunto della morte del santo, il 6 Dicembre, viene celebrato a Trieste? Si sa, la Storia ha periodi di sedimentazione lunghissimi e, a volte, mancano dei riferimenti documentari per poter datare l’inizio di una festa, una fiera o una celebrazione collettiva.

San Nicolò è più importante di Babbo Natale

Quello che sappiamo è che San Nicolò a Trieste è più importante di Babbo Natale, anche se, secondo le leggende, quest’ultimo deriverebbe proprio dal santo che si celebra oggi. I bambini aspettano i regali la mattina del 6 Dicembre, mentre quelli del 25 passano quasi in secondo piano. Fa parte del particolarismo triestino ed è così da tanto, forse, potremmo dire quasi da sempre.

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