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Cronaca Chiarbola - Servola - Valmaura

A Servola si chiude un'era: dopo 123 anni la Ferriera si congeda

La prima colata nel 1897, oggi la chiusura dell'area a caldo con l'ultimo caricamento dell'altoforno. Scoccimarro: "Non è un punto d'arrivo, oggi inizia la riconversione". Grandi le aspettative degli abitanti per il futuro dopo 'l'età della ghisa'

Il 24 novembre 1897 e il 9 aprile 2020, due date che rimarranno scolpite nella storia di Trieste: la prima colata di ghisa e l'ultimo caricamento dell'altoforno della Ferriera di Servola. Si spegne così per sempre, nella giornata di oggi, l'area a caldo dello stabilimento siderurgico e Arpa Fvg ha documentato giorno dopo giorno, fase per fase, tutte le procedure già effettuate in passato per la manutenzione dell'altoforno , ora messe in atto per l'ultima volta. Lo spegnimento della cokeria avvenuto qualche giorno fa, invece, non avveniva da 20 anni. Di seguito una foto di Arpa FVG scattata ieri prima delle ultime fasi: la fermata dell'agglomerato e l'ultimo caricamento dell'altoforno, avvenuto in nottata.

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L'esordio, con l'Austria

Le ultime operazioni hanno subito un leggero slittamento di un giorno rispetto alla tabella di marcia, poca cosa se si pensa che l'impianto ha iniziato a funzionare sotto l'Austria, costruito dalla Krainische Industrie Gesellschaft (Società Industriale della Carniola) di Lubiana per produrre la ghisa destinata agli altri stabilimenti dell'impero austroungarico. Ora manca solo la messa in sicurezza passiva, che dovrebbe completarsi entro sabato 11 aprile. Emblematico uno striscione comparso stamattina sullo stabilimento: "Dopo 123 anni di onesto lavoro la Ferriera si congeda con onore".

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Scoccimarro: "Inizia la riconversione"

"Questo però non è un punto d'arrivo - spiega l'assessore regionale all'Ambiente Fabio Scoccimarro - ma si tratta dell'inizio di quella che sarà la riconversione del sito industriale, secondo i principi di uno sviluppo sostenibile e quindi compatibile con il tessuto urbano circostante. In questi giorni, infatti, con gli uffici stiamo lavorando, per quanto ci compete, affinché la fase successiva all'accordo di programma, ossia lo smantellamento degli impianti e la bonifica del sito, sia la più chiara e delineata possibile così da garantire gli investimenti privati e quindi mantenere i livelli occupazionali come sottoscritto da Arvedi". "Ringrazio Arpa FVG - ha concluso l'assessore - per avere testimoniato con immagini e informazioni puntuali le fasi dello spegnimento, documentando con trasparenza e chiarezza quanto accadeva ai cittadini e ai mezzi d'informazione".

Le lotte per l'ambiente

Una chiusura chiesta a gran voce da diversi anni in seguito alle controversie ambientali per l'inquinamento da polveri sottili, con battaglie portate avanti da gruppi come No Smog e il Comitato 5 dicembre. Problemi portati alla luce anche da Le Iene e dalla compianta Nadia Toffa, oltre a numerose manifestazioni di piazza. Ora, se da un lato nel rione di Servola in molti tirano un letterale sospiro di sollievo per un'aria più pura, 486 dipendenti dell'ex area a caldo si interrogano sul loro futuro occupazionale. Per loro, intanto, è prevista ora la cassa integrazione per 24 mesi.

E dopo "l'età della ghisa"?

Resta l'impressione, documentata in un servizio di qualche mese fa, che per i cittadini di Servola la chiusura dell'area a caldo sia una nuova opportunità e un'occasione di rinascita. Un quartiere ancora vivo come comunità, nelle iniziative e nello spirito degli abitanti, ma vittima di un "fuggi fuggi" di servizi e attività. Si spera ora che, finita l' "era della ghisa", inizi una sorta di "età dell'oro".

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