Chiusura via Mazzini, al via la petizione popolare per riaprirla al traffico
Tra le motivazioni, il provvedimento produrrà sia ancor più inquinamento atmosferico dato che il traffico promiscuo si riversera' sulle vie limitrofe sia un aumento della spesa a carico dei contribuenti perché saranno costretti ad aggiungere altri treni per sopperire al forte disagio
»In relazione al nuovo piano del traffico ed in particolare alla CHIUSURA di via Mazzini , ritengo che sarebbe opportuno
l'immediata "riapertura" ed il ripristino della viabilità pregressa in quanto;
- Il provvedimento contenuto nella delibera di giunta n 183 dd del 08-05-2015 non risulta in linea con il piano generale del traffico urbano.
-Il provvedimento non agevola né migliora la QUALITÀ di vita dei cittadini ed in particolare le fasce più deboli come gli anziani e i diversamente abili.
-Il provvedimento PENALIZZA fortemente i lavoratori del tpl e i residenti della zona.
-Il provvedimento produrrà ancor più INQUINAMENTO atmosferico dato che il traffico promiscuo si riversera' sulle vie limitrofe ed in particolare corso Italia, via Imbriani , via Valdirivo ....
-Il provvedimento provocherà un aumento della spesa a carico dei contribuenti perché saranno costretti ad aggiungere altri treni per sopperire al forte disagio.
-Il provvedimento risulta essere DISCRIMINATORIO per l'utenza utilizzatrice degli autobus perché prevede il passaggio di mezzi per il carico/scarico a fasce orarie e taxi per i SOLI residenti ,quindi non si tratta di una zona pedonale ma una zona a tráfico limitato discriminante».
Lo rileva in una nota Marcello Medau.
»Io mi chiedo - conclude la nota - a chi potrebbe essere utile un provvedimento che altro non fa che depauperare la qualità del tpl, dei lavoratori ,dei commercianti nelle zone limitrofi,del traffico urbano e dei cittadini in generale.Indi per cui ho deciso di iiniziare una petizione popolare , tra i lavoratori , i commercianti danneggiati, i cittadini e chiunque avesse voglia di non sottostare a decisioni che andrebbero a peggiorare la qualità di vita della nostra gente».
