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Cronaca

Chiusure festive obbligatorie, la regione non molla: ricorso alla Corte Costituzionale

Il vicepresidente della regione Bolzonello: «Abbiamo dato mandato all'Ufficio legislativo di avviare il ricorso alla Corte Costituzionale contro l'impugnativa alla nostra legge sul Commercio»

«Quella che prima era solo una percezione oggi ci viene confermata dai dati. Il percorso intrapreso sulle chiusure degli esercizi commerciali nelle festività è condiviso in larghissima maggioranza da chi opera nel settore e quindi, su questo argomento, andremo avanti. Abbiamo dato mandato all'Ufficio legislativo di avviare il ricorso alla Corte Costituzionale contro l'impugnativa alla nostra legge sul Commercio».

È questo il commento del vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello ai dati emersi dall'indagine congiunturale realizzata per conto di Confcommercio FVG, illustrata nel corso di un incontro svoltosi a Pordenone.

Il Report ha messo in evidenza che la nuova norma proposta dalla Regione e impugnata dal Governo, con riferimento alla chiusura obbligatoria in occasione di dieci festività comandate, risulta decisamente apprezzata dagli esercenti con imprese tra i 10 e i 49 addetti (quasi l'85 per cento si dichiara molto o abbastanza d'accordo). La percentuale sale al 94,9 per cento per gli esercizi commerciali fino a nove addetti. Opposta la posizione delle realtà più grandi (più di 49 addetti), oltre la metà delle quali si dice contraria. Secondo il vicepresidente ciò è la conferma della bontà della norma che la Regione sta cercando di portare avanti.

Dallo studio emergono poi altri aspetti, tra i quali la ripresa dell'occupazione e della fiducia degli imprenditori sul futuro. «Il tasso di disoccupazione, ora pari al 7,1 per cento - ha detto Bolzonello - dimostra che il lavoro fatto da questa Giunta regionale dal suo insediamento a oggi, ha dato buoni frutti. Non dimentichiamo che nel 2013 lo stesso valore era superiore all'8 per cento». Importante per Bolzonello anche la trasformazione dell'inoccupazione in disoccupazione, «segno che - ha detto il vicepresidente - soprattutto i giovani intravedono all'orizzonte la possibilità di trovare un lavoro».
 

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