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Cronaca Parco di Miramare

Cigni a Miramare, il «no se pol» degli animalisti. Kostoris: «Sei mesi di lavoro con direzione e veterinari»

Domani è il giorno di Mira e Mar nel Parco, ma arrivano le perplessità delle associazioni animaliste: «». Il gruppo Nimdvm li rassicura: «»

Alcune associazioni animaliste ed ambientaliste, tra le quali Lav, Oipa, Lipu, Leal, Lac, Naica e Mujaveg, hanno presentato a promotori e autorità, una richiesta di chiarimenti e specifiche, riguardo al progetto di ripopolazione del Lago dei Cigni a Miramare, promosso da alcuni gruppi social come “Te son de Trieste se…” e “Nimdvm” e concordati con la Direzione del Parco. «Le perplessità sollevate non hanno avuto risposte da parte della Direzione del Parco e si è chiesto quindi di rinunciare a tale progetto, per il bene dei poveri animali», spiega una nota congiunta delle associazioni.

«Non sono stati resi noti alcuni passaggi molto importanti a garanzia del benessere animale - sottolineano gli animalisti -: non è chiaro come si pensi di tutelare la sicurezza di questi splendidi uccelli, sia diurna che notturna da attacchi predatori di animali selvatici o domestici ospiti del Parco e dallo scorretto o doloso comportamento dei visitatori; si ricorda poi la triste fine dei cigni precedenti, con morti dovute al cibo non corretto che veniva loro dato dai visitatori e che li hanno portati ad avere organi, come ad esempio il fegato, abnormemente ingrossati. Ci sono stati poi episodi di vandalismo per ingenti danni sugli edifici storici del Parco e gravi eventi violenti in Regione contro i cigni autoctoni, per bracconaggio o per alimentazione, che sicuramente non fanno star tranquilli».

«Non è chiaro chi si occuperà della qualità dell’acqua e del corretto apporto di regolari sostanze nutritive da parte dei cigni, soprattutto nelle stagioni dove la vegetazione diventa scarsa e chi sarà il responsabile veterinario della struttura - aggiungono le associazioni -. Il laghetto, dopo parecchio tempo in stato di totale abbandono, è stato ripulito, ma ci vogliono ulteriori accorgimenti.
La profondità dello specchio d'acqua dev'essere tale da permettere al cigno di nuotare distendendo completamente le zampe, nonché di poter raggiungere il nutrimento sui fondali grazie al lungo collo, presentare zone più profonde per difesa da predatori e vaste aree meno profonde per nutrirsi con minor dispendio di energie. Inoltre va recintato, con una rete interrata d'almeno 20cm, per evitare intrusioni di potenziali animali ostili. Infine bisogna prevedere l'esistenza d'uno o più ricoveri, in legno o muratura, alti un metro o più, dove i cigni possano rifugiarsi durante le intemperie e deporre e covare le uova».

«Infine ci si chiede come i gruppi promotori e la Dirigenza del Parco, pensi di supportare finanziariamente la manutenzione e la buona salute degli esemplari - concludono gli animalisti -, quando altre parti del Parco, avrebbero necessità di un ripristino che non viene svolto, proprio per motivi finanziari».

13apr16. Begonie piantate a Miramare (Foto di Emanuele Esposito)A replicare è l'avvocato Alberto Kostoris, presidente dell'associazione e leader del gruppo "Nimvdm", promotore insieme a Max Tramontini ("Te son de Trieste se...") dell'arrivo di Mira e Mar (questi i nomi decisi per i cigni): «Ecco un limpido esempio del mitico "no se pol" nostrano. Abbiamo lavorato duramente sei mesi, con serietà e impegno, di concerto con la Direzione del Parco, con contatti quasi settimanali con l'allevatore, con informative presso più veterinari, con ditte fornitrici dei mangimi più adatti, per far rivivere il sogno di generazione di bambini (e non), che andavano al Parco solo per vedere i cigni; tanti di voi ci hanno supportato contribuendo concretamente alla realizzazione di questo sogno e, che succede? Succede che delle associazioni, alcune delle quali godevano della mia stima e delle mie liberalità, senza sapere nulla di tutto ciò che è stato fatto a monte, senza sapere nulla del nostro duro lavoro di concerto con la Direzione del Parco per garantire ai cigni una dimora degna e confortevole, senza neppure pensare di interpellare preventivamente noi o la stessa Direzione del Parco, sposando acriticamente l'opinione di una signora che senza autorizzazione da anni porta da mangiare abusivamente ai gatti del parco, si pongono duramente contro la nostra iniziativa».

«Ebbene, facciano quello che credono, sappiano però che questo non è un modo corretto di svolgere la propria funzione. Le battaglie di civiltà presuppongono la conoscenza, non l'ignoranza. Se no sono ideologia spicciola - replica duro Kostoris -. Comunque non vi preoccupate, la rabbia che provo in questo momento passa in fretta. Nonostante costoro. Ci vediamo domenica in allegria per regalare i nostri cigni al parco e ai tanti bambini che potranno tornare a gioire nel vederli».

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