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Cronaca Isontino

Stroncato traffico di "coca" slovena a Monfalcone, raffica di arresti

Dopo l'arresto del principale pusher avvenuto a Napoli un mese fa, gli spacciatori presenti nel Mandamento aveva iniziato a rifornirsi nella vicina repubblica. Quasi tutti di origine campana

La Squadra Mobile di Monfalcone ha stroncato il giro d'affari di una banda di nove persone accusate di gestire lo spaccio di cocaina nel capoluogo bisiaco. L'operazione "Cantonà", coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo isontino e condotta in collaborazione alla Squadra Mobile di Napoli, ha portato all'emissione di nove ordinanze di misure cautelari ai danni di altrettanti soggetti "dimoranti" nel Mandamento monfalconese e nel quartiere napoletano di Pianura. L'operazione è parte di un'indagine più vasta iniziata nel 2018 e che ha già portato all'arresto di numerosi trafficanti e a, grazie alle operazioni Welfen e Lotar, al sequestro di ingenti quantitativi di stupefacenti. 

Gli spacciatori

Nel dettaglio, due cinquantenni di origine campana e da anni residenti a Monfalcone (V.C di 56 anni e C.S. di 50, queste le iniziali) sono stati stati arrestati e trasferiti nel carcere di Gorizia mentre una donna di 39 anni e un ventenne residenti a Monfalcone (R.A. e E.C. le iniziali ndr) sono stati ristretti agli arresti domiciliari. Infine, una 29enne e una coppia di coniugi rispettivamente di 55 e 48 anni tutti monfalconesi (G.M., F.R. e E.C.B. le iniziali ndr) sono stati sottoposti all'obbligo di presentazione presso la Polizia giudiziaria. Le ulteriori due misure cautelari riguardano il "principale pusher" già arrestato un mese fa a Napoli e attualmente in carcere (M.T. di 38 anni) e un 29enne napoletano raggiunto dagli arresti domiciliari ma al momento in fuga e ricercato dalle forze dell'ordine. 

Il modus operandi 

Un mese fa viene arrestato a Napoli M.T. e il traffico di cocaina da lui gestito e proveniente dalla Campania si interrompe. Gli altri componenti della banda quindi iniziano a rifornirsi con cadenza settimanale nella vicina Slovenia e a riversare la coca sulla piazza Monfalconese. Gli spacciatori riuscivano ad eludere i controlli "effettuando più viaggi di approvvigionamento con un limitato quantitativo di sostanza" o in altre occasioni "utilizzando dei taxi". Una volta giunti nel capoluogo bisiaco, la coca veniva "tagliata" e messa sulla piazza. Tutte le persone raggiunte dalle misure cautelari erano noti alle forze dell'ordine. 

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