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Cronaca

COISP: «NO alla chiusura dei presidi di frontiera interna di Trieste»

L’incontro è stato anche l’occasione per poter confrontarsi sulle numerose problematiche che la Polizia di Stato è chiamata ad affrontare per far fronte ad un flusso illegale così imponente da potersi ormai definire “epocale”

«Una delegazione delle Segreterie delle province del F.V.G e della Segreteria Nazionale di questa organizzazione sindacale CO.I.S.P. (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia) ha partecipato ad un incontro, richiesto dal CO.I.S.P., che si è tenuto a Roma presso l'ufficio relazioni sindacali del Dipartimento  della  P.S.,  avente  come  oggetto  le  aggregazioni del personale degli  Uffici della  Polizia  di Frontiera di Tarvisio, Gorizia e Trieste a Milano, in occasione dell'Expo, e le conseguenti problematiche che si sono venute a creare nella gestione del flusso migratorio sulla fascia confinaria del F.V.G. a causa della scarsità di personale». Lo rileva in una nota il COP.I.S.P.

«Oltre al Prefetto Pinto - continua la nota - . erano presenti anche il Direttore dell'Ufficio per le Relazioni Sindacali dott. Ricciardi ed il dott. De Angelis, Direttore del Servizio Polizia delle Frontiere e degli Stranieri. Nell'ambito dell'incontro, il CO.I.S.P. ha nuovamente contestato la non felice scelta fatta nel mese di aprile dal Ministero dell’Interno di sottrarre ben il 25 %  del personale in servizio presso i Settori Polizia di Frontiera del F.V.G.,  pari a  52  poliziotti,  per  incrementare  i  servizi  connessi  all'Expo  in Lombardia,  senza ponderare adeguatamente le necessità di sicurezza correlate al controllo del flusso migratorio dei confini del Nord-Est».

«Solo dopo le incessanti richieste del COISP - sottolinea - , nelle ultime settimane sono rientrati in sede 33 poliziotti, tra cui tutto il personale del Settore di Tarvisio, ma questa O.S., non ritenendo ancora sufficiente tale riassestamento, nella riunione odierna  ha ribadito al Prefetto PINTO l’impellente necessità di far concludere del tutto le aggregazioni  del  personale  della  Polizia  di  Frontiera  di  Trieste  e  Gorizia e  di provvedere, altresì,  ad incrementare significativamente la presenza della Polizia di Frontiera a Tarvisio inviandovi del nuovo personale, in considerazione che è l’area del F.V.G. più interessata, al momento, dal rilevante fenomeno dell’ingresso illegale che viene favorito da organizzazioni criminali transnazionali senza scrupoli».

«L’incontro - continua la nota -  è stato anche l’occasione per poter confrontarsi sulle numerose problematiche che la Polizia di Stato è chiamata ad affrontare per far fronte ad un flusso illegale così imponente da potersi ormai definire “epocale”. Nel merito il CO.I.S.P. ha avanzato al Prefetto le seguenti richieste:

1) l’abbandono dell’ipotesi di chiusura dei presidi di frontiera interna di Trieste, Gorizia e Tarvisio;

2 )la disponibilità presso gli uffici di frontiera e degli stranieri, dove vengono frequentemente rintracciati e gestiti gli immigrati irregolari, di personale sanitario della Polizia di Stato o delle Aziende Sanitarie Locali, mediante il raggiungimento di accordi specifici finalizzati alla tutela sanitaria degli operatori di polizia e degli stessi stranieri;

3) la necessità di avere a disposizione dei veicoli di servizio idonei al trasporto dei migranti irregolari;

4) predisposizione di locali e servizi igienici dove accogliere gli stranieri rintracciati che debbano sostare negli uffici di polizia il tempo necessario a redigere gli atti previsti per Legge;

5) stanziamento di fondi per la copertura perenne del servizio di pulizia giornaliera dei locali d’ufficio e relativi servizi igienici dove vengono ospitati i migranti»;

«Al termine dell’incontro - conclude la nota -  il Prefetto PINTO si è impegnato ad individuare idonee soluzioni in tempi rapidi, al fine di consentire al personale della Polizia di Stato di svolgere, in sicurezza e dignità, le importanti e strategiche attività di contrasto all’immigrazione clandestina ed al suo sfruttamento».

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