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Cronaca

Anche Trieste "si colora di viola" per la Giornata delle malattie croniche infiammatorie dell'intestino

Domani, sabato 19 maggio, AcegasApsAmga provvederà all'illuminazione dei siti prescelti con la luce viola

Sensibilizzare persone e istituzioni sulla pesante condizione di chi è colpito, spesso fin da bambino, da queste patologie e reperire fondi per sostenere la ricerca e contrastare alcune malattie le cui cause sono ancora pressoché ignote: questi gli intenti dell'iniziativa "Coloriamo di viola i monumenti", manifestazione promossa da “AMICI” (Associazione nazionale Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino) e realizzata anche a Trieste, con il sostegno del Comune e il supporto di AcegasApsAmga, in occasione della Giornata mondiale delle malattie infiammatorie croniche dell'intestino che si tiene domani, sabato 19 maggio.
A illustrarne i contenuti sono intervenuti in Municipio l'Assessore comunale al Volontariato Lorenzo Giorgi, il dott. Raffaele Campanella presidente regionale di “AMICI” con la presidente della collegata e recentemente costituita Fondazione “AMICI Onlus” dott.ssa Luciana Balestrucci, il dottor Fabio Monica Direttore della Struttura Operativa Complessa di Gastroenterologia dell'Ospedale di Cattinara e la dott.ssa Grazia Di Leo responsabile del reparto di Gastroenterologia dell'Ospedale “Burlo Garofolo”.

Ha introdotto l'Assessore Giorgi sottolineando la convinta adesione dell'Amministrazione comunale – che si concretizza nel mettere simbolicamente a disposizione dell'iniziativa i siti cittadini del Passaggio James Joyce-”Ponte Curto” sul Canale di Ponterosso e della Fontana del Nettuno in piazza della Borsa -, nonché la fondamentale importanza delle associazioni di volontariato come “AMICI” nell'affiancare, in questo caso nel settore sanitario, le istituzioni pubbliche e sopperire per quanto possibile alle loro carenze e noti limiti economico-strutturali. Giorgi ha anche evidenziato il contributo di AcegasApsAmga che provvederà all'illuminazione dei siti prescelti con la luce viola, colore designato a livello internazionale per identificare le suddette MICI (Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino), note anche come IBD (Inflammatory Bowel Diseases) nella terminologia anglosassone.

Il presidente regionale di “AMICI” dottor Campanella, esprimendo una viva gratitudine al Comune di Trieste e in particolare all'Assessorato al Volontariato per la particolare sensibilità dimostrata verso questa campagna, di cui non sempre è facile far capire l'importanza essendo questo gruppo di malattie piuttosto specifico e forse meno noto ed eclatante di altre, ha quindi spiegato come le patologie in questione, ovvero la Malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa, siano in realtà molto insidiose e, dato da non sottovalutare, in via di progressiva diffusione, nel mondo occidentale in special modo, ma ormai, via via, anche negli altri continenti nella misura in cui progressivamente vanno ad assumere le “nostre” abitudini; e ciò mentre permangono tuttora ignote le loro vere cause.

E se si osserva come i colpiti da queste malattie ancora quasi inspiegate siano già 5 milioni nel mondo (dei quali 200.000 in Italia e, rispettivamente, 4.000 in Friuli Venezia Giulia e 750 circa in cura solo a Trieste) e, dall'altro lato, come i sintomi siano purtroppo costanti e davvero fonte di continuo disagio, imbarazzo, stress psicologico e difficoltà nei rapporti sociali delle persone colpite (il più “classico” essendo, ad esempio nella Colite Ulcerosa, il ripetuto sanguinamento dell'intestino retto, con emissione incontrollabile di muco e stimolo ricorrente all'evacuazione fino alla diarrea frequente), allora ci si può meglio rendere conto della gravità del fenomeno.

Un fenomeno, peraltro, per il quale – come ha specificato subito dopo la presidente della collegata e recentemente costituita Fondazione “AMICI Onlus” dott.ssa Luciana Balestrucci – i fondi per la ricerca sono ancora nettamente insufficienti, trattandosi per di più di dover ancora scoprire – come già ricordato – le cause scatenanti, finora identificabili, in un modo certamente ancora del tutto vago e insoddisfacente, in troppo generici richiami agli “stili di vita” poco sani che, come noto, contraddistinguono la cosiddetta “civiltà occidentale”.

Ecco dunque – hanno detto infine Campanella e la Balestrucci – l'importanza rilevante, da un lato, di seguire i pazienti e sostenerli, assieme alle loro famiglie, anche dal punto di vista psicologico (con appositi incontri con medici e psicologi), e, dall'altro, di sensibilizzare su questo emergente problema una più vasta opinione pubblica, come pure i governi e i professionisti della salute affinché comprendano meglio e di più i gravi disagi legati a queste malattie e dispongano, o contribuiscano a ricercare, più adeguati investimenti per lo sviluppo della ricerca medico-scientifica in questo campo.
«Per quanto ci riguarda, possiamo dichiararci discretamente soddisfatti – hanno concluso i due esponenti di “AMICI” – nel constatare come proprio l'Italia sia stata lo scorso anno (2017) il Paese che più di ogni altro si è distinto in questa campagna, illuminando di viola il maggior numero di monumenti nel mondo. E anche quest'anno, con 51 monumenti tra i più famosi e ricchi di storia e di valore artistico, ben 48 Comuni italiani daranno testimonianza della loro comprensione e solidarietà verso i colpiti da queste malattie».

Anche il dottor Monica della Gastroenterologia di Cattinara e la dott.ssa Di Leo del “Burlo” hanno rimarcato l'assoluta importanza di garantire a chi è interessato da queste patologie, accanto alle prassi mediche, anche una serie di iniziative di vicinanza e sostegno, ancor più significative quando si tratti di bambini e ragazzi, nonché la necessità dell'impegno “parallelo” di realtà del volontariato come la Fondazione “AMICI”, davvero indispensabile laddove le strutture pubbliche non sempre riescono a sorreggere pienamente tutti i bisogni di queste persone né a sostenere i rilevanti costi di una ricerca tanto complessa quanto necessaria.

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