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Cronaca

Movida, il comitato "Trieste Viva" paladino del divertimento: audizione in Consiglio comunale

Marco Segina, presidente del comitato: «Sorto spontaneamente dopo le sempre più pressanti lamentele da parte di esercenti e cittadini che vedono un offerta di intrattenimento serale sempre più disincentivata, soprattutto a seguito della stretta di vite che è stata data dall'entrata in vigore del nuovo regolamento "Movida"»

Trieste si sa è una delel città con il più alto tasso di anziani, ma c'è anche chi, giovane e meno giovane, vorrebbe divertirsi ed essere intrattenuto durante le serate e il weekend. Il Comune ha varato tempo fa il regolamento "Movida", ma contestualmente è nato il comitato "Trieste Viva", «sorto spontaneamente dopo le sempre più pressanti lamentele da parte di esercenti e cittadini che vedono un offerta di intrattenimento serale sempre più disincentivata, soprattutto a seguito della stretta di vite che è stata data dall’entrata in vigore del nuovo regolamento “Movida” che prevedeva sostanzialmente l’inasprimento delle sanzioni - spiega Marco Segina, leader del comitato che su Facebook ha un gruppo ha oltre 2300 iscritti -. Contestualmente  è cresciuto questo malcontento e questa sensazione di persecuzione che abbiamo cercato di canalizzare per creare invece un comitato che possa collaborare con le istituzione per rappresentare i tanti cittadini che vogliono poter godere della propria città di sera animata, i tanti titolari e dipendenti che vorrebbero lavorare con serenità per offrire un sercizio ed un offerta sempre migliori e i tanti operatori a vario titolo ne mondo dell’intrattenimento (misicisti, dj ecc) che vorrebbero continuare ad esprimere la propria arte».

«Il Comitato - ci spiega Segina - ha come fine la rappresentanza di quanti, tra cittadini, esercenti, lavoratori e operatori a vario titolo nelle categorie commerciali, vorrebbero che l’offerta di intrattenimento serale a Trieste (e in particolare nelle aree turistiche e del centro cittadino) venisse implementata anziché ostacolata o disincentivata, in modo da soddisfare le esigenze di turisti e cittadini, assecondando il diritto alla socializzazione e allo svago, nel rispetto delle regole e sulla base di prescrizioni chiare, semplici e oggettive, nel rispetto degli spazi e del diritto al risposo. Valorizzando il centro cittadino senza privarlo delle presenze che per sua natura esso dovrebbe avere e che ne costituiscono anzi una risorsa».

«L’obiettivo del comitato è quello di rappresentare queste persone e di rapportarsi con le istituzioni in modo da poter dibattere sugli argomenti che direttamente o indirettamente influenzano l’intrattenimento e l’offerta turistica cittadina. C’è già stato un incontro proficuo con il Sindaco Roberto Cosolini - continua il neo presidente del comitato - che ha permesso di confrontarci e di portare alla luce una serie di problematiche emerse, oltre a portar e il punto di vista di esercenti, cittadini e musicisti. Sono state proposte migliorie e integrazioni all’attuale regolamento basandoci a quanto già esistente in altre città  con regolamenti più collaudati o quanto già disciplinato da leggi nazionali; il tutto sempre al fine di migliorare la convivenza tra le attività commerciali e le funzioni residenziali».

«Il comitato suggerisce infatti che i vigili svolgano anche funzione di polizia di quartiere, monitorando e disincentivando con presidi fissi o mobili tutti quegli atteggiamenti che portano al degrado e al disturbo alla quiete (ragazzi con bottiglie acquistati al supermercato con la complicità di amici maggiorenni, gruppi di persone che senza rispettoche urlano e cantano vagabondando per le vie del centro, ecc). Un azione repressiva sui locali non è sufficiente a risolvere un problema - afferma Segina - che deve invece coinvolgere le politiche sociali e altre strutture ed enti guidati da visioni a grandangolari e non focalizzate su un singolo comparto che non risolvono il problema ma lo “spostano”».

«Oltre alla proficua collaborazione con il comune, per il quale il comitato è a disposizione - spiega il leader di "Trieste Viva" -, c’è anche un ottimo rapporto con la FIPE, in particolare nella persona del presidente Bruno Vesnaver con la quale ci siamo già incontrati per scambiare opinioni e condividere strategie a difesa della categoria turistica e dei pubblici esercizi che vanno considerati una risorsa per l’intera comunità anziché generalizzando e inquadrandoli come il problema da debellare».

Nelle scorse settimane si è svolo il secondo incontro volto a eleggere il consiglio direttivo: «Sono stato eletto come presidente - continua Marco Segina - e abbiamo parlato delle proposte da inoltrare in futuro al comune e dei problemi riscontrati nel periodo. Stiamo riscuotendo un discreto successo, contando più di 2300 persone iscritte all’omonimo gruppo facebook e di 70 adesioni fisiche di persone attive che collaborano ognuna con le proprie competenze e buon senso al raggiungimento degli obiettivi del comitato stesso».

«È chiaro - conclude il presidente del comitato "Trieste Viva" - che nel gruppo vige la ragione ed il buon senso, non vi è alcun schieramento politico e non è nostra intenzione (come qualcuno aveva ironicamente affermato) trasformare la città in una balera, anzi, è nostro interesse avere regolamenti chiari, semplici e condivisi che puntino a tutelare reciprocamente i diretti interessati tenendo conto oltre che del diritto al riposo anche il diritto dei cittadini a socializzare, a lavorare e a divertisti ed ad esprimere la propria arte».

Di qualche giorno fa la notizia che il «15 settembre sono ufficialmente convocato in commissione straorinaria del Consiglio comunale (richiesta di audizione mossa da parte dell'opposizione, in particolare da PAolo Rovis e firmata sia da M5S e centro destra)».

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