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Cronaca

Commissione speciale migranti e accoglienza orfana del Pd: «Gestione poco trasparente»

Bertoli (Fi): «Questa commissione non è un albergo. Poliziotti ridotti a fare i badanti». Tamaro (Sap): «Siamo al collasso degli uffici»

La prima seduta della “Commissione Speciale sulla gestione relativa ai flussi migratori nella città di Trieste” parte già zoppa di una parte dei membri; in particolare gli esponenti del Partito democratico e Maria Teresa Bassa Poropat (Insieme per Trieste) hanno deciso infatti di non preseziare per «disapprovando fortemente la scelta del presidente di convocare una riunione sulle procedure e le criticità della gestione dei flussi dei migranti da parte della Questura di Trieste attraverso l’audizione di un'unica sigla dei sindacati della polizia, il Sap. Tutte le altre sigle sindacali sono state convocate per una riunione prevista in data 21 novembre. Questa scelta crea un forte squilibrio tra il Sap e tutte le altre sigle sindacali, che vengono, loro malgrado, messe in secondo piano. Questo modo di gestire le riunioni di commissione è poco trasparente, poiché non permette un confronto democratico e non fa emergere le diverse posizioni rispetto ad una tematica complessa e troppo spesso utilizzata per fini elettorali».

«Il pd ha già abbandonato due volte il Consiglio e ora la commissione speciale: questa commissione non è un albergo - ha replicato duro il presidente forzista Everest Bertoli -. La situazione è preoccupante soprattutto perchè è stato rivelato che gl iagenti non possono presidiare il territorio per fare da “badanti” a chi arriva da migliaia di chilometri. Non possiamo non tenerne conto se vogliamo garantire la sicurezza ai nostri cittadini».

Lorenzo Tamaro, del Sindacato autonomo di Polizia, dal canto suo ha ribadito «le denunce che il Sap riporta da anni, ossia l’ammanco del personale che porta al collasso degli uffici, tra cui l’ufficio immigrazione».

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