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Cronaca

Il bilancio del Comune incassa il sì dell'aula

Dopo una seduta fiume terminata a tarda notte, che ha visto la critica feroce delle opposizioni e la presa di posizione della maggioranza, il Documento unico di programmazione è legge. Partito Democratico, Cinque Stelle, Open FVG e Cittadini sono usciti e non hanno partecipato al voto

Dopo un’estenuante seduta finita a notte fonda il Consiglio comunale ha approvato la “spinosa” delibera sul bilancio di previsione relativo al biennio 2019-2021. Iniziata nel pomeriggio, la seduta ha visto la discussione di una quarantina di emendamenti, presentati in larga parte dalle opposizioni e in minor numero dalla maggioranza targata Dipiazza. Il Partito Democratico, Open FVG, i Cinque Stelle e i Cittadini non hanno partecipato al voto in segno di protesta e sono usciti dall'aula. 

Il voto sul bilancio 2019-2021 del Comune di Trieste ha portato quindi all’ennesimo scontro tra l’ala destra e sinistra dell’aula che inizialmente ha avuto come argomento lo “sconto” di 500 mila euro riservato agli esercenti per quanto riguarda la tassa di occupazione del suolo pubblico. L’opposizione ha puntato il dito contro la Giunta Dipiazza accusandola di “tagliare mezzo milione di euro al sociale”. Dopo la discussione consiliare sul parere favorevole-condizionato, espresso dagli uffici in relazione allo sconto agli esercenti, il dottor Di Maggio ha ribadito che gli "equilibri del bilancio sono ristabiliti".  

Il dibattito sul sociale

Le cifre parlano di uno sconto di 500 mila euro – il riferimento è all’emendamento 36, taglio delle tariffe Cosap su dehors, edilizia e distributori di benzina – e di un ulteriore “sconto” sulla TARI per circa 120 mila euro. Secondo Forza Italia il “taglio della TARI è espressione dei nuovi accordi con Acegas e non, come sostenuto dall’opposizione, dal sociale”.

Il Partito Democratico, in scia di un emendamento presentato dai Cinque Stelle, ha criticato la maggioranza in relazione a queste misure. “Tagliate fondi al sociale per fare dei regali ad alcune categorie”. Secondo la Lega invece “abbiamo messo 300 mila euro in più e la discussione sulla Cosap è cosa nostra e di Fratelli d’Italia. L’abbiamo fatto per essere vicini alle categorie più colpite dalla crisi”.

Il commento dell’assessorato al Sociale

L’assessore alle Politiche Sociali, Carlo Grilli, ha affermato che “il taglio di 500 mila non mi preoccupa più di tanto, su un bilancio di oltre 100 milioni. Se ci fosse stato sarebbe stato meglio, certamente, ma dobbiamo pensare anche allo sviluppo della città”. “Abbiamo sempre iniziato con un bilancio più basso – ha continuato Grilli - per finire poi con un livello più alto. Durante la consiliatura poi c’è una concertazione con la Regione, arrivano finanziamenti e molto altro, quindi direi che non sono preoccupato”. “Stiamo lavorando maggiormente sulla macchina che sull’utenza. Siamo fiduciosi che la cittadinanza non risentirà di questo taglio”.

“Togliere al sindaco e dare alle attività commerciali”

Il M5S ha poi proposto l’istituzione di un fondo di 30 mila euro da destinare ad attività commerciali che si insediano in fori sfitti, vale a dire in quei locali che non vengono utilizzati da almeno tre anni. “Con questo emendamento chiediamo di sostenere i cittadini che si trovano in particolari situazioni di disagio economico”. Paolo Menis ha chiesto che i sopracitati fondi vengano presi dal conto “eventi, pubblicità e trasferte per il gabinetto del sindaco”.

Roberto Dipiazza ha risposto leggendo una lettera firmata Costa Crociere che si complimentava proprio con l’amministrazione, “per le buone relazioni intrattenute in questi anni e per il mantenimento di quelle future”. Giovanni Barbo, che in una delle ultime sedute consiliari era stato invitato proprio dal primo cittadino ad “andare a lavorare” in risposta a forti critiche dem nei confronti della Giunta, ha risposto affermando la scarsa pertinenza della lettera, all’interno del dibattito sull’emendamento grillino.

Bocciati anche i 25 mila euro in più per i servizi educativi

Il Partito Democratico ha chiesto l’aggiunta di “25 mila euro per l’organizzazione di percorsi formativi al personale dei servizi educativi del Comune di Trieste sui disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali, nella fascia d’età dai 0 ai 6 anni”. Fabiana Martini ha voluto “porre all’attenzione dell’aula l’aumento dei bisogni educativi speciali nelle nostre scuole. Molti insegnanti non hanno gli strumenti necessari per comprendere i segnali precoci dei disturbi oggetto del nostro emendamento”.

La risposta di Grilli

Nel dibattito è intervenuto nuovamente l’assessore Grilli che, dai banchi dell’opposizione dove ha passato la maggior parte della seduta consiliare, ha commentato con un “da qui non mi vede nessuno ed è meglio che mi faccia sentire”. “Il vero tema è che abbiamo bisogno di insegnanti di sostengo ed è un argomento che va affrontato, prima di ribadire l’impegno di questa amministrazione nei confronti di questo tema”. Sabrina Morena ha puntato il dito contro la maggioranza. “Neanche sulla disabilità dimostrate attenzione, siete veramente disarmanti”.

La serata si “arena” sul Parco del mare

Bruno Marini ha fatto la sua “comparsa” in aula proponendo una riflessione all’aula in merito all’emendamento del Partito Democratico che chiedeva un'analisi precisa sulla “futura creazione del Parco del mare”. “Dalla Camera di Commercio sul tema del Parco del mare c’è un silenzio di morte, la Fondazione Cassa di Risparmio si è tolta dall’operazione e tutti abbiamo sentito Paoletti affermare la presenza ipotetica di un investitore capace di mettere 20 milioni di euro. Dico che il PD bene ha fatto a sollevare il caso”. In difesa di Paoletti è intervenuto, con una punta di sarcasmo verso la maggioranza, il consigliere Roberto De Gioia. “Se c’è un presidente che si dà da fare per far crescere lo sviluppo economico della città, allora dobbiamo sostenere il progetto del Parco del mare, altrimenti possiamo decidere di lasciare l’area al degrado oppure, in ultimo, scegliere di fare uno zoo”.

Roberto Dipiazza è intervenuto nel dibattito sul Parco del mare, sollecitato dal secondo intervento del suo fedelissimo Bruno Marini. Il primo cittadino ha citato una legge del 1961 “per la quale tutto attorno alla Lanterna non si può costruire. È un problema della Soprintendenza ma se fossimo in grado di risolverlo, allora potremmo portarlo nella sua sede naturale, vale a dire il Porto Vecchio”. L’emendamento, seppure avesse incassato l’imprimatur del navigato consigliere ex DC, è stato bocciato dalla maggioranza.

La sicurezza a Opicina

Il M5S ha posto l’accento poi sulla sicurezza dell’abitato di Opicina chiedendo 200 mila euro per il biennio. Il vicesindaco Paolo Polidori è intervenuto affermando che “la questione è legata anche alla videosorveglianza e non riguarda esclusivamente l’altopiano, bensì per moltissime zone del territorio triestino. Una tematica complessa, che tra un paio di mesi al massimo torneremo a relazionare in aula”. 

"Un bilancio sciatto, nato male e continuato ancora peggio, per questo, come i colleghi dell'opposizione non parteciperò al voto e uscirò dall'aula" ha commentato Maria Teresa Bassa Poropat prima dell'approvazione. 

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