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Cronaca

Le comunità religiose sul 3 Novembre: "Trieste sia risparmiata da manifestazioni di ideologie"

L'appello emerso questa mattina attraverso una "lettera aperta alla cittadinanza e alle istituzioni". "Esortiamo i cittadini e mandare un messaggio chiaro nel giorno della festa laica e religiosa di Trieste". Il chiaro riferimento al discusso raduno nazionale di Casa Pound

Contro le manifestazioni ideologiche le comunità religiose di Trieste lanciano un appello corale alla cittadinanza e alle istituzioni attraverso una lettera "aperta" presentata questa mattina nella biblioteca della sinagoga di via San Francesco. "Esortiamo i cittadini a mandare un messaggio chiaro, affinché la nostra città, nel giorno della festa laica e religiosa di Trieste, sia risparmiata da manifestazioni di ideologie che richiamano ad un passato tragico". Il riferimento al raduno nazionale di Casa Pound, previsto per il giorno in cui la comunità locale celebra la festa del patrono San Giusto è chiaro, anche se i riferimenti sono emersi solamente durante le domande della stampa. 

Alexander Meloni, rabbino capo della comunità ebraica di Trieste che ha "ospitato" la conferenza stampa, ha ribadito le ragioni della lettera. "Preoccupati per l'acuirsi di manifestazioni di razzismo e di intolleranza in tutta Europa e nella nostra città, dal fatto che sembra farsi strada una forma di assuefazione a richiami di ideologie causa, nel recente passato, di odio razziale e di discriminazione del diverso per lingua, etnia, handicap e religione, vogliamo lanciare un appello a tutti".  

La preoccupazione di tutte le comunità

La lettera fa riferimento alla "storia complessa e martoriata" di Trieste, "più volte strumentalizzata in passato", luogo dove si sono creati "rispetto e dialogo" basati su "una voce comune", affermando il "diritto e la libertà quale fondamento per una società giusta ed accogliente". "Siamo inoltre preoccupati che le giovani generazioni vengano "avvelenate" dal diffondersi di ideologie contrarie al rispetto della dignità  umana, all'armonia e all'unità dei popoli, portando nella società orrore e odio. Siamo uniti nel ricordare che condividiamo e sosteniamo con fermezza tesi che si ispirino alla pace, all'uguaglianza e alla solidarietà". 

"Sarete presenti alla contro manifestazione?"

Alla domanda il rabbino Alexander Meloni ha risposto, parlando a nome della comunità ebraica. "Volontariamente non abbiamo nominato la manifestazione perche prima di tutto questa manifestazione ha solamente dato spunto per una riflessione a noi e non è mirata unicamente al raduno. L'altro punto è che ogni contro manifestazione e ogni riferimento è fare pubblicità e far risaltare ancora di più questa manifestazione che secondo me deve rimanere secondaria quasi aneddotica, la mia opinione sarebbe quella di fare una città deserta, dove passano loro non c'è Trieste". "Ricordiamo dei punti essenziali - ha continuato il rabbino - vale a dire che il giorno 3 Novembre non è un giorno qualunque. Volendo farla potevano farla un altro giorno. Questo è l'elemento un po' maldestro. Noi vogliamo solo ricordare alle autorità e ai cittadini di riflettere bene a come reagire a questa provocazione. Ogni contro manifestazione ha come conseguenza il far risaltare coloro contro cui si manifesta e dunque di avere un effetto contrario a quello che si vuole. Vogliamo portare avanti un messaggio di pace". 

La posizione della cattedra di San Giusto

"Noi cattolici - ha chiarito don Ettore Malnati in rappresentanza dell'arcivescovo monsignor Giampaolo Crepaldi - avremo San Giusto, il giorno del patrono della città e quindi saremo a San Giusto per un momento di preghiera che riguarda la nostra identità della chiesa cattolica soprattutto perché noi possiamo essere portatori di pace e aiutare sopratutto i giovani a riflettere che l'odio non porta a nulla. Sarebbe stato necessario e importante rispettare questo giorno, un giorno di festa per tutti coloro che sentono l'identità di Trieste e non rispettare questo giorno è violentare il senso civico e religioso. Questo è quello che mi rammarica nei confronti delle istituzioni che rispetto, ma è evidente l'amarezza per il fatto che non ci sia stata questa sensibilità".

Gli ortodossi  

Padre Gregorios Miliaris, Archimandrita Greco Ortodosso ha semplicemente ribadito che "come ortodossi rispettiamo la festa della nostra città e saremo anche presenti a San Giusto quel giorno, un giorno di preghiera, di pace e di commemorazione". Padre Raško Radović, protopresbitero Serbo Ortodosso: "Oggi parlo con la benedizione del mio vescovo, con cui ho parlato ieri sera. Una parola d'amore sono sintetizzati tutti i valori. Dio ama tutti gli uomini, non ci sono differenze tra gli uomini. Io sono contento che siamo qui insieme. È bello difendere i valori, i fratelli quando sono in difficoltà. Vicini con la preghiera come tutti i crisitiani hanno fatto nella storia". 

I riformati  

Gianfranco Hofer, della Chiesa Valdese ha ribadito il sostegno alla lettera e al momento di riflessione. "Va messo anche in conto il riferimento alle giovani generazioni, sulle quali la cultura deve incidere per creare un momento di pace". Raul Matta, Presidente della Comunità Evangelica Metodista ha seguito la linea che la diverse rappresentanze hanno espresso nella lettera: "Noi siamo perfettamente d'accordo su quelle che sono state le intenzioni di tutto il gruppo, vale a dire di non partecipare a contro manifestazioni che possono essere sempre causa di violenza. Poi queste manifestazioni finiscono per aumentare la visibilità di queste persone, per cui anche noi abbiamo pensato opportuno sia il caso di lasciar stare, ignorare completamente la loro presenza, ricordandoci che non ci assoceremo mai alle loro ideologie". 

Gli altri firmatari

L'imam della Comunità islamica di Trieste Nader Akkad si è associato all'appello lanciato attraverso la lettera anche se non ha potuto essere presente perché in Egitto. L'appello è stato firmato anche da Aleksander Erniša, pastore della Comunità Evangelica Elvetica, Metodista e Valdese, Michele Gaudio, Ministro di Culto della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, il parroco della Parrocchia e Comunità Ortodossa Romena di Trieste padre Constantin Eusebia d. Negrea, la monaca ani Sherab Choden presidente del Centro Dharma Buddhista Tibetano Sakya Kunga Choling e Claudio Caramia, membro del Comitato Direttivo Nazionale Religioni per la Pace Italia.  

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