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Cronaca

Contrasto all'immigrazione in sicurezza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Il susseguirsi dei recenti gravissimi fatti di terrorismo ha impresso una priorita' nell'agenda del Governo che ha portato il Ministro dell'Interno ed il Capo della Polizia ad un accelerazione sul tema con l'emanazione di una Circolare propedeutica a dare impulso alle attivita' sul territorio in special modo a quelle afferenti le espulsioni. Lo scrivente Segretario del Siulp triestino condivide in toto le equilibrate parole del Presidente della Repubblica nel discorso di inizio anno quando pone l'accento sulla necessita' di un giusto contemperamento tra il dovere di accoglienza e la sicurezza di tutti. Ma il Sindacato e' altresi' tutela dei Lavoratori del comparto e non puo' sottacere come - prima di qualunque azione - l'attuale impianto normativo dovrebbe essere adeguato per permettere alle maestranze di lavorare in totale sicurezza. Tale necessita' e' stata indicata nella pronuncia del Giudice delle Leggi con la Sentenza 22/2007 ove la Consulta sottolinea come: ''occorre tuttavia riconoscere che il quadro normativo in materia di sanzioni penali per l'illecito ingresso o trattenimento di stranieri nel territorio nazionale, risultante dalle modificazioni che si sono succedute negli ultimi anni, anche per interventi legislativi successivi a pronunce di questa corte, presenta squilibri, sproporzioni e disarmonie, tali da rendere problematica la verifica di compatibilità con i principi costituzionali di uguaglianza e di proporzionalità della pena e con la finalità rieducativa della stessa''. Per venire a tempi piu' recenti giova rilevare anche la pronuncia della Grande Camera della Corte edu sui trattenimenti (ed i conseguenti respingimenti) di lampedusa del 2011; cfr. ''corte e.d.u., grande camera, sent. 15 dicembre 2016, khlaifia e altri c. Italia''. In tale pronuncia si rinviene un breve inciso afferente l'opinione parzialmente dissenziente del giudice Dedov il quale, pone l'accento sulla constatata violazione dell'art. 5 della Carta: il componente della Corte Dedov asserisce che si sarebbe dovuta tenere maggiormente in considerazione la situazione di emergenza connessa con l'arrivo massiccio dei migranti, ciò che avrebbe dovuto portare a concedere margini più ampi all'Italia per gestire la situazione in atto, anche mediante il ricorso a forme di privazione della libertà degli stranieri. Il Giudice tuttavia dichiara di condividere la decisione della maggioranza in ordine alla violazione dell'art. 5, per inviare un segnale alle autorità italiane quanto alla necessità di migliorare la qualità della propria legislazione in materia, ma esprime il proprio dissenso quanto al riconoscimento ai ricorrenti di un'indennità a titolo di danno morale (cfr: https://www.giustizia.it/giustizia/it/homepage.page ). Per rendersi conto della difficolta' che l'universo immigrazione incontra relazionandosi alla Carta dei diritti fondamentali ovvero la nostra Costituzione, basta immettere nel campo ricerca libera della banca dati della Corte Costituzionale la parola chiave ''immigrazione'' Si rinvengono 378 Sentenze frutto di censure che partono dal 1961 ed arrivano ad oggi, statuendo sulla compatibilita' costituzionale di provvedimenti posti in essere da tutte le coalizioni di Governo nessuna esclusa; Pronunce su vari plessi del fenomeno migratorio che hanno occupato il Giudice delle Leggi migliaia e migliaia di ore. Orbene, da quanto precede quello che il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia di Trieste ritiene oggi prioritario rispetto ai corretti segnali di attenzione che giungono dal centro e' che il quadro normativo venga aggiornato il prima possibile, semplificandolo e rendendolo comprensibile a tutti gli addetti ai lavori. Per il SIULP triestino e' altresi' imprescindibile che qualunque pianificazione ed impulso a livello locale passi attraverso la sinegia totale di tutte le Istituzioni ed i poteri dello Stato, auspicando in special modo l'interessamento dell'Autorita' Giudiziaria. Ad avviso del SIULP e' imprescindibile prima di dare il via a qualsivoglia azione, l'istituzione di un tavolo unico di leale e trasparente confronto ai massimi vertici delle istituzioni locali dal quale esca un protocollo chiaro e condiviso, delle linee guida univoche, una stella polare che guidi tutti gli operatori di polizia nell'accezione piu' ampia del termine che ogni giorno lavorano con abnegazione e spirito di sacrificio sulla strada. Un breviario che metta al riparo gli operatori da quelli ''squilibri, sproporzioni e disarmonie, tali da rendere problematica la verifica di compatibilità con i principi costituzionali'' che se risulta critica per il massimo Giudice italiano (quello che giudica sulle Leggi) figuriamoci per un operatore esecutivo. Il Segretario Fabrizio Maniago

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