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Contromano in superstrada, causa un incidente a bordo di uno scooter rubato

Sembra un film ma non lo è. A finire nei guai sono stati un 42enne accusato di ricettazione, fuga e omissione di soccorso e una donna deferita per omissione di soccorso e favoreggiamento. I due avevano imboccato il raccordo di Rabuiese dopo aver "sfondato" un blocco stradale

Viene fermato per un controllo dalla Polizia Locale, scappa a bordo di uno scooter rubato, percorre contromano la superstrada, si schianta su un altro motociclo e si dà alla fuga a piedi. Sembra un film ma non lo è. La vicenda ha riguardato un uomo del 1977 (D.C. le iniziali) che, a seguito di complesse indagini che hanno coinvolto anche la Polstrada, la Polmare e la Squadra Mobile della Questura di Trieste, è stato identificato e deferito all'Autorità Giudiziaria del capoluogo regionale.  

I fatti 

Il 42enne aveva imboccato il raccordo autostradale che conduce all'ex valido di Rabuiese nonostante il proprio scooter, un motociclo Piaggio, avesse una cilindrata inferiore ai 150 cc. previsti; una volta imboccata la galleria di Rabuiese era incappato però in un controllo della Polstrada.  Dopo aver accennato inizialmente l'intenzione di fermarsi al margine destro della carreggiata, aveva repentinamente invertivo la marcia percorrendo tutta la galleria in senso contrario.

Scatta l'inseguimento

Immediato l'inseguimento del fuggitivo da parte delle forze di polizia. Una volta giunto all'esterno della galleria D.C. proseguiva nella sua corsa passando tra i veicoli e il guard-rail e al primo svincolo, avente tra l'altro configurazione curvilinea, imboccava anche questo contromano schivando i veicoli che gli si paravano davanti. 

Si schianta contro un altro scooter

Giunto all'intersezione della rampa con la via Frigessi, nel percorrere una curva, terminava la sua corsa scontrandosi frontalmente con un motociclo Yamaha. Dopo l'urto, a seguito del quale il conducente del motociclo rimaneva al suolo per lesioni, D.C. e la sua passeggera si davano alla fuga a piedi abbandonando sul posto il ferito e il proprio mezzo. Mentre il conducente riusciva a far perdere le proprie tracce la passeggera veniva rintracciata da una pattuglia della Polmare in transito nelle vicinanza.

Il motorino era rubato

La donna M.E. (le sue iniziali) agli operatori della Polizia Locale giunti sul luogo dell'incidente per i rilievi non rivelava nulla riguardo l'identità del conducente; fornendo nel contempo indicazioni palesemente fuorvianti tese a favorire l'impunità dell'uomo. I rilievi dell'incidente inoltre permettevano di accertare che il motociclo utilizzato dai due era stato rubato qualche settimana prima ed era stato utilizzato anche per attuare uno scippo.  

Le accuse della Procura

L'attività d'indagine avviata dagli operatori del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste, attraverso la visione delle riprese video delle telecamere autostradali e l'incrocio dei dati relativi alle celle telefoniche agganciate dal cellulare della donna e dei suoi interlocutori nei momenti immediatamente precedenti e successivi all'incidente stradale, permetteva di focalizzare l'attenzione su un uomo al quale, per i successivi riscontri acquisiti, venivano ricondotte le responsabilità dell'evento. D.C. veniva quindi denunciato per ricettazione, fuga e omissione di soccorso, mentre la donna M.E. le sue iniziali dovrà rispondere di omissione di soccorso e favoreggiamento.

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