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Cronaca

Coronavirus e migranti: dopo le denunce in piazza Libertà, ancora gente sulle panchine

Scattata ieri la doppia denuncia per un gruppo di migranti che sostavano sulle panchine. Oggi altre persone stazionano anche in piazza Vittorio Veneto, alcuni con mascherine. Dibattito in corso tra Lega, che chiede pene più severe per i richiedenti asilo che non rispettano il decreto, e ICS che definisce la proposta "incostituzionale"

Migranti irregolari denunciati dai carabinieri per assembramento, ma il giorno dopo tornano i "bivacchi in piazza Libertà. Intanto, mentre vige l'imperativo "restate a casa", si inasprisce il dibattito politico sui richiedenti asilo e i richiedenti asilo che, sprovvisti di una dimora, si ritrovano a vagare per la città e stazionare in zone come piazza Libertà e piazza Vittorio Veneto.

La denuncia

Come confermano i Carabinieri di via Hermet, nella giornata di ieri, lunedì 16 marzo, i militari hanno denunciato per assembramento in violazione del DPCM un gruppo di 20 migranti che si trovavano, appunto, nella piazza antistante la stazione. Questi ultimi sono stati invitati poi a presentarsi in Questura per regolarizzare la loro posizione, e nel corso dell'operazione sono state distribuite loro delle mascherine chirurgiche. Come è ormai noto, questi DPI sono scarsamente efficaci a proteggere chi le indossa ma forniscono una barriera per gli altri nel caso chi le indossi sia positivo al covid 19.

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La situazione, il giorno dopo

Nella mattinata di oggi, tuttavia, ancora non poche persone erano sedute sulle panchine di piazza Libertà e Vittorio Veneto. Nelle foto che seguono si può vedere che alcuni indossano la mascherina e si tengono a debita distanza l'uno dall'altro, mentre altri, in gruppo, siedono compatti senza alcuna protezione. Particolarmente frequentata la zona di piazza Libertà più vicina alla sala Tripcovich, dove stazionano anche due anziani che dall'abbigliamento non sembrerebbero sprovvisti di una casa in cui mettersi al riparo.

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"Guerra" tra Roberti e ICS 

Qualche giorno fa l''assessore regionale alle autonomie locali Pierpaolo Roberti aveva chiesto pene più severe per i richiedenti asilo sorpresi a trasgredire il DPCM, "dalla revoca del permesso di soggiorno all'invio immediato al CPR dei trasgressori nonchè sanzioni per coloro che li accolgono".Una posizione che l'ICS ha poi definiito "Scomposte dichiarazioni che ridicolizzano la Regione e rivelano mancanze istituzionali", parlando di "diritti fondamentali della persona, non si piò fare distinzione tra un richiedente asilo e un qualunque altro cittadino".

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"Si tratta di numeri al momento alquanto contenuti  - ha poi dichiarato ICS parlando dei richiedenti asilo che stazionano all'aperto - grazie alle associazioni di volontariato che operano sull'area, va ricordato che non si tratta di persone che scelgono volontariamente di stazionare all'aperto, bensì di persone senza dimora tuttora prive di un ricovero per inerzia delle autorità“.

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Polidori: "Profondo disprezzo"

Furibonda la replica del vicesindaco Polidori a un intervento del presidente di ICS Gianfranco Schiavone: "Attaccare la Protezione Civile, e quindi tutti coloro i quali si sacrificano per tenere duro è atto ignobile e non umano, tale da dovermi indurre, ancor più nella mia posizione di rappresentante delle Istituzioni, non soltanto a difenderle in maniera sentita e sincera, ma a denunciare gli sproloqui ed i deliri di un essere, che si presenta ora nella sua più ignobile veste di nemico dei cittadini e della nostra società, e verso il quale deve essere manifestato apertamente il nostro più profondo disprezzo".

"Affermare che la Protezione Civile - conclude - non fa nulla per i suoi migranti, che tanti soldi gli fanno incassare, non distribuendo loro mascherine di protezione, per le quali non ce n’è abbastanza per i nostri operatori, è assolutamente vergognoso".

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