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Cronaca

Coronavirus, l'omelia dell'arcivescovo Crepaldi: "Niente sarà come prima"

"Sono tante le sfide che ci toccherà affrontare sul piano personale e comunitario. Penso sia bene incominciare a prendere confidenza con l'idea di dover ricominciare da capo"

"Il coronavirus sta mettendo tutto in discussione: le relazioni con il prossimo, le relazioni con Dio, la relazione con il senso personale del vivere e del morire, ma anche il nostro convenire nazionale e internazionale sul piano culturale, socioeconomico e politico. Quando sarà passato niente sarà come prima, tante e tali saranno le sfide che ci toccherà affrontare sul piano personale e comunitario. Penso sia bene incominciare a prendere confidenza con l'idea di dover ricominciare da capo". Così l'arcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, alla messa nella Cattedrale di San Giusto.

Ma da dove e come? Per l'arcivescovo si deve "buttar via l'acqua vecchia, cercando un'acqua nuova, cioè l’acqua viva del Vangelo, quella dell'incontro con Gesù".

"Senza di Lui - continua l'omelia - ritorneremo ad essere come prima, un albero senza radici, e alla prossima botta ci ritroveremo più sperduti di adesso come un treno costretto ad andare avanti senza sapere dove sta andando. Decidere oggi di ripartire da Lui, di ripartire con Lui, di ripartire in Lui, pronti a vivificare le nostre persone con la sua acqua viva per poter ricostruire l'umano con nuove relazioni di fraternità, di amore e di pace. Con l'aiuto materno della Madonna della Salute ce la faremo".

Si ricorda che, perdurando le misure relative all'emergenza Covid 19, sono sospese in tutta la Diocesi le celebrazioni pubbliche delle Sante Messe. In questa fase sarà possibile seguire la celebrazione della Santa Messa giornaliera sulle frequenze di Radio Nuova Trieste ogni giorno alle 18.30.

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