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Cronaca

Trieste città "chiusa": tra mascherine e denunce, il lungo giorno delle forze dell'ordine

Anche oggi sono state numerose le segnalazioni che hanno fatto scattare l'intervento della Polizia Locale. A San Giovanni fermate cinque persone nel parco dell'ex ospedale psichiatrico, poi i carabinieri alla rotonda del Boschetto. Cronaca di una giornata

Il settimo giorno nessun riposo. Dopo una settimana dall’emanazione del decreto da parte del premier Giuseppe Conte che chiede agli italiani di restare a casa, anche a Trieste le giornate scorrono tra le numerose segnalazioni che chiedono alle forze dell'ordine di intervenire e una maggioranza che diligentemente osserva i dettami straordinari del testo. Tra i due approcci si inserisce anche la questione di chi una casa non ce l’ha e che, in piazza Libertà viene assistito dal personale di “Linea d’ombra”, associazione creata da don Andrea Franchi e Lorena Fornasir che porta un po’ di conforto a chi vive per strada. Nel frattempo i numeri in Italia e in Friuli Venezia Giulia continuano a crescere e il governo valuta di vietare qualsiasi attività all'aperto. Il bollettino regionale di oggi 18 marzo racconta di 462 contagiati e 31 decessi complessivi.

Il bollettino del 18 marzo 2020

Il monitoraggio in piazza Libertà

Nel piazzale antistante la stazione centrale verso le 17 di oggi sono "piombate" due pattuglie della Polizia Locale, due della Squadra Volante e una della Guardia di Finanza. In pochi minuti le persone che attendevano le cure dell’associazione sono state fatte “sgomberare” e c’è stato anche l’arresto di una giovane persona segnalata per un presunto furto di auricolari in un negozio di via Ponchielli. “È un circolo vizioso – afferma da sotto la mascherina un ragazzo che fa parte di Linea d’ombra – perché queste persone non hanno un posto dove stare, non ci sono abbastanza posti letto. Le multe dell’altro giorno e le denunce non servono a niente, bisogna fare in modo che venga data una risposta al problema”.

La situazione legata ai senzatetto

Non è andata giù infatti la dura presa di posizione del vicesindaco Paolo Polidori, entrato in polemica con il presidente di Ics Gianfranco Schiavone in merito al ruolo della Protezione Civile. Sui senzatetto invece è intervenuto oggi l’assessore ai Servizi Sociali Carlo Grilli. “Sono coperti dal nostro servizio, per i migranti irregolari la situazione va gestita insieme a forze dell'ordine e strutture accoglienza”. Secondo Grilli il Comune starebbe pensando ad un centro diurno. “Però potrebbe non essere la soluzione visto che non possiamo costringerli ad andarci". 

"I senzatetto non sono un problema", così Grilli

A San Giovanni altri interventi

La città è semi deserta, ogni tanto passa qualche mezzo di trasporto senza pubblico. Davanti a piazza Unità il camion della Rai staziona in attesa del collegamento durante il telegiornale regionale. Dall’altra parte della città alcune gazzelle dei carabinieri intervengono. È la zona della rotonda del Boschetto, a metà strada tra il rione di San Giovanni e Guardiella, ed è abitualmente frequentata da gruppetti di persone. Le segnalazioni a riguardo vanno avanti da mesi e con l’emergenza legata al Coronavirus tutto ciò che era mal tollerato, oggi non sembra esserlo più. Il virus ha prodotto video, fotografie, screenshot e tutto ciò che differenzierebbe il comportamento degli onesti cittadini da chi invece se ne va in giro a zonzo. 

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Blitz della Polizia Locale a Barcola, fermati tre bagnati che prendevano il sole

Nel parco dell'ex ospedale psichiatrico

All’interno dei parchi urbani la situazione non cambia. Dopo lo sgombero effettuato ieri all’interno di villa Revoltella, nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni intervengono due pattuglie della Polizia Locale. Dopo la prima curva, non distante da dove anni fa venne piantato uno dei “figli” del celebre caco di Nagasaki, cinque persone di origine straniera vengono fermate dagli agenti.Dopo il controllo dei documenti ecco il provvedimento che, secondo gli agenti, colpirà gli uomini che verranno "denunciati" a causa della violazione delle norme inserite nel decreto. Si può uscire solo se per indifferibili motivi di lavoro, per prestazioni sanitarie urgenti e per acquisto di beni di prima necessità. La stessa macchina sfreccerà poi lungo via Carducci, venti minuti dopo. Un’altra giornata difficile, un altro giorno se n’è andato. [continua]

Trieste città "chiusa", il giorno dopo l'emanazione del decreto: la prima puntata

Tra il lavoro e la spesa c'è anche chi vaga senza meta: la seconda puntata

La situazione nei parchi urbani, leggi la terza puntata del nostro reportage

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