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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Corte Costituzionale Ribadisce che l'Acqua e' un bene Pubblico

Riceviamo dal Comitato Acqua Bene Comune Trieste e pubblichiamo:Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali.Il 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai...

Riceviamo dal Comitato Acqua Bene Comune Trieste e pubblichiamo:

Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali.
Il 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti. La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione.
Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.

La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni.
Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.

Cadono tutti gli alibi per molte amministrazioni locali che hanno cercato di utilizzare quelle norme per consegnare i servizi pubblici locali ai capitali finanziari.
L'unica normativa di risulta, come sancito dall'esito referendario dello scorso anno, è la dottrina comunitaria che consente la gestione dell'acqua e dei servizi locali attraverso enti di diritto pubblico.

Basta attendismo, cautele e retromarce : è ora di mettere in pratica la volontà popolare, ripubblicizzando l'acqua e i servizi pubblici locali. un impulso quindi anche al nostro sindaco e alle nostre amministrazioni a seguire questo percorso .

I cittadini vogliono una tutela dei beni comuni e questa volontà deve essere rispettata .

Si scrive acqua, si legge democrazia!




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