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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Corteo degli studenti in centro: in cento per dire no alla "Buona scuola"

L'assembramento previsto alle 9 in piazza Goldoni è partito alle 10 circa cambiando il percorso originario visto l'esiguo numero di partecipanti. Previsti comunque disagi alla circolazione, si consigliano percorsi alternativi per evitare incolonnamenti

Affluenza sotto quella stimata per il corteo studentesco organizzato questa mattina: al via in piazza Goldoni erano meno di cento ragazzi e ragazze e addirittura si è pensato di annullare la protesta. Dopo circa un'ora il gruppetto ha comunque deciso di manifestare, ma è cambiato il percorso rispetto a quello originale: da piazza Goldoni sono andati in via Gallina, per passare poi per via Carducci, via Valdirivo, via Roma, piazza della Borsa, piazza dell'Unità e poi ritrovarsi con altri studenti in Cavana.

Restano dunque dei disagi per la viabilità, ma visto l'esiguo numero di manifestanti (seguiti dalle forze dell'ordine), non dovrebbero durare molto.

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Mattinata di venerdì a rischio caos in centro città a causa di un corteo organizzato dal Coordinamento Studenti Medi contro la riforma "La Buona Scuola", decisa dal governo Renzi.

L'assembramento è previsto alle 9.00 in piazza Goldoni, poi il corteo inizierà il percorso lungo la via Carducci, piazza Oberdan, via Ghega, via Roma, piazza della Borsa per poi arrivare in piazza Unità dove è prevista la conclusione dell'iniziativa.

SI consiglia a chi dovesse recoardi in centro o nelle zone limitrofe di fare percorsi differenti rispetto a quello del cortreo per wevitare incollonamenti e successivi ritardi. 

Sul posto saranno presenti le Forze dell'Ordine.

«La 'Buona Scuola' - spiegano gli studenti -  fa entrare i privati nei consigli d'istituto facendoli entrare di fatto nella gestione dell'attività didattica. Gli studenti dalla classe 3a saranno introdotti quindi in un sistema di stage attraverso queste aziende, senza nessuna sicurezza che questi stage non si tramutino in puro sfruttamento: lavoro non retribuito che di formativo ha ben poco e che non fa altro che gravare ulteriormente sulla nostra istruzione tramutandoci in strumenti per le multinazionali senza una briciola di pensiero critico».

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