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"Cresce il settore edile a Trieste, ma anche le irregolarità" la segnalazione di Cgil

Si registra un incremento del 63,46 per cento (nel 2022 sul 2020) della massa salari denunciata alla cassa edile. Crescita che non sempre porta con sè una buona qualità occupazionale. Fillea Cgil segnala infatti “un’esplosione dei contratti a termine inferiori a 30 o 60 giorni, l’attivazione di part - time involontari, l’aumento di partite iva mono committenti (involontarie) e lavoratori in nero”.

A Trieste il Bonus fa lievitare esponenzialmente il settore edile, con un incremento del 63,46 per cento (nel 2022 sul 2020)  della massa salari denunciata alla cassa edile. Tuttavia la crescita porta con sé svariati problemi tra cui manodopera con contratti irregolari, lavoro nero o grigio e subdole forme di caporalato. Lo ha dichiarato il segretario provinciale e regionale di Fillea Cgil  Massimo Marega in una conferenza stampa.

“Dal 2008 al 2018 - spiega Marega - il comparto ha subito un dimezzamento delle imprese e dei lavoratori ma negli ultimi due anni, con il bonus, c’è stata una crescita del settore, soprattutto a Trieste” perché “la nostra città ha un patrimonio pubblico e privato che aveva subito dagli anni 70 poca riqualificazione”. Crescita che, purtroppo, non sempre porta con sé una buona qualità occupazionale. Fillea segnala infatti “un’esplosione dei contratti a termine inferiori a 30 o 60 giorni, l’attivazione di part - time involontari, l’aumento di partite iva mono committenti (involontarie) e lavoratori in nero”.

Il segretario regionale ha inoltre segnalato “molti distacchi transnazionali, con imprese che fanno riferimento a Slovenia e Croazia. Secondo dati del minstero, fino al 2021 in Fvg, nel settore costruzioni avevamo 137 distacchi su Gorizia e 86 distacchi su Trieste, di cui, denunciati in cassa edile (che ha dei costi ma dà garanzie e formazione al lavoratore, ndr), circa una ventina” e ne consegue che “molti lavoratori non hanno il contratto italiano ma del paese di provenienza e questo crea un dumping alle imprese del territorio”.

Condizioni contrattuali non adeguate che, a volte, sono anche collegate a ripercussioni sulla sicurezza cittadina: “Nelle prime fasi del Bonus - spiega Marega - Fillea ha segnalato un accrescimento delle imprese sospetto e alcune di queste si sono accresciute ma non rispondevano ai numeri della cassa edile. Dopo alcune settimane si è verificata la sparatoria (in via Carducci, ndr), nella quale erano coinvolti alcuni dipendenti di aziende che avevamo segnalato”. Sembrerebbe quindi che la crescita del settore unita alla mancanza di lavoratori qualificati già presenti sul territorio possa portare a forme di reclutamento dall’estero non conformi alle regole nazionali e fortemente penalizzanti per i lavoratori.

“In Regione - è stato spiegato in conferenza stampa - la manodopera nell’edilizia è per il 70% straniera e, oltre a una consolidata presenza di lavoratori serbi, kosovari e croati, negli ultimi due anni sono arrivate persone dall’Afghanistan, Pakistan e paesi come Moldavia, Romania e Nord Africa. Ora il lavoratore edile può andare in pensione prima perché è stato riconosciuto l’ape sociale. Verosimilmente, nei prossimi dieci anni vedremo il 30 - 40 per cento di uscite dal settore e sarà un problema per il reperimento di manodopera qualificata”. Secondo Marega “se non reperiamo con controllo di afflussi e l’accesso alla cassa edile il rischio è che chi è in grado di reperire manodopera all’estero poi la farà entrare con forme contrattuali non regolari. Esistono nuove forme di caporalato in cui il datore paga formalmente e poi richiede al lavoratore parte della retribuzione”.

Fillea rivolge poi una critica all’amministrazione comunale: “Nelle opere importanti come l’Ovovia bisogna interpellare la cittadinanza” e manifesta contrarietà anche nel campus di via Rossetti: “come si può fare un polo unico concentrando seimila ragazzini in mezzora in una via come quella?”.

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