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Cronaca

Vini, Shaurli: «Costituito il Consorzio volontario di tutela Pinot Grigio Doc "delle Venezie"»

«Nordest punto di riferimento italiano nel settore vitivinicolo»

Si è costituito ufficialmente il consorzio della nuova Doc Pinot grigio "delle Venezie". Lo ha annunciato l'assessore all'Agricoltura della Regione Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli, siglando con i colleghi del Veneto Giuseppe Pan e del Trentino Michele Dallapiccola, l'atto
costitutivo a Montecchio Maggiore (Vicenza).

Con la costituzione del Consorzio volontario di tutela Pinot Grigio Doc "delle Venezie" e del primo Consiglio di amministrazione (9 membri, 3 per ogni Regione con Pietro Biscontin, Dario Ermacora e Roberto Felluga per il Friuli Venezia Giulia) a partire dalla vendemmia 2017 le uve Pinot grigio raccolte in Veneto, Friuli e Trentino non potranno essere più imbottigliate IGT (Indicazione geografica tipica) ma potranno essere commercializzate unicamente con la denominazione di origine controllata DOC e la fascetta di Stato per la massima trasparenza e tracciabilità.

Il Nordest d'Italia è già, di fatto, il più grande produttore mondiale di Pinot grigio (ca. il 50%) e, come specificato più volte, il vino prodotto potrà continuare per libera scelta aziendale ad avvalersi della protezione delle Doc storiche (Collio, Friuli, Grave ecc.) e dell'opportunità della nuova Doc "delle Venezie".

«Un anno fa sembrava impossibile arrivare a questo risultato ed ottenere, come ci eravamo ripromessi, ancor prima la Doc Friuli e la maggior tutela per la nostra Ribolla Gialla», ha commentato l'assessore Shaurli, rivolgendo un «grazie a tutti coloro che si sono impegnati e hanno profuso sforzi, in primis alla filiera vitivinicola, ma anche ai funzionari del ministero e delle Regioni, fino al ministro Maurizio Martina».

Complessivamente i vigneti della nuova Doc valgono un potenziale produttivo di oltre 24 mila ettari: 13.400 ettari in Veneto, 8.000 in Friuli Venezia Giulia e 3.000 nella provincia di Trento.
Il Pinot Grigio è la quarta varietà di uva coltivata in Italia con una crescita negli ultimi cinque anni pari al 144% ed il mercato internazionale come principale punto di riferimento.

«Il percorso portato a termine è un'esperienza unica nel suo genere - ha concluso Shaurli - perché trova una sintesi nell'obiettivo comune di innalzare complessivamente qualità e tracciabilità del nostro Pinot grigio e portare a casa un'opportunità in più per l'intero tessuto economico; mediando e evitando antagonismi, si è scritta poi una bella pagina di lavoro e collaborazione».

«Nel settore vitivinicolo, sia per numeri di richieste di nuovi impianti che per crescita dell'export, per l'ennesima volta il Nordest si conferma ormai punto di riferimento italiano: il Consorzio di tutela sarà la casa dei produttori dove tutti potranno portare le proprie osservazioni e convinzioni, un laboratorio dove sperimentare strategie condivise tra tutti gli attori coinvolti in termini agronomici e produttivi, di sostenibilità ambientale e di promozione».

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