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Cronaca

Giustizia, Serracchiani: «La sentenza deve essere un monito a non lasciare sola nessuna donna in difficoltà»

La Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia per non aver protetto una donna e suo figlio

«La sentenza della Corte di Strasburgo è amara perché colpisce l'Italia in un punto sensibile, dove si raccolgono molte fragilità del Paese; e tuttavia deve essere fatta nostra, meditata e trasformata in un monito forte a non lasciare sola nessuna donna in difficoltà, mai».
È il commento della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani alla sentenza della Corte europea dei diritti umani, che ha condannato l'Italia per non aver protetto una donna e suo figlio dalla violenza del padre.

«Istituzioni e cittadini, siamo richiamati tutti a ribellarci - ha continuato Serracchiani - di fronte a una tremenda sequela di donne uccise o brutalizzate, spesso tra le mura di casa, non di rado nel silenzio dei familiari. Ma verso chi alza la testa e chiede aiuto, tocca alle istituzioni tendere la mano e dare protezione, applicando tempestivamente le leggi che pure vi sono, come quella recente sul femminicidio o quella approvata ieri sui figli rimasti orfani dopo un crimine domestico».

«A prescindere dagli aspetti giuridici e processuali, sentiamo con particolare vivezza questo caso dai risvolti tragici che - ha concluso la presidente - si è consumato nella nostra regione».

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