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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Degrado "La Voce della Luna", Difinizio replica a Cecco: «Classe politica sempre più corrotta»

Replica di Marcello di Difinizio a Giorgio Cecco, coordinatore provinciale di FareAmbiente

Marcello Difinizio, ex propietario de "La voce della Luna", replica  a stretto giro al coordinatore provinciale di FareAmbiente Giorgio Cecco che, a proposito della medesima struttura aveva segnalato che «ci ritroviamo anche in questa stagione balneare con un'area degradata e una struttura in abbandono e certo non è un bel biglietto da visita  anche per i turisti».

«Sono d'accordo - spiega Difinizio -, e sono il primo a dirlo e a voler vedere "La voce della Luna" nuovamente bella e splendente com'era, ma con il sottoscritto, visto che l'ho creata e ci ho speso tempo, fatiche e denari veri».

 «Capisco - sottolinea l'ex gestore del locale -  che sia di vitale importanza pubblicare la domanda e dare urgentemente una risposta al sig. Giorgio Cecco, di Fare Ambiente, il quale, in questi ultimi anni deve essere sicuramente vissuto su Marte, visto che, a chi voleva davvero conoscere la verità su questa vicenda non sono mancate le opportunità per farlo. Ormai, a parte troll, fake, spin doctor e amichetti di amichetti... chi voleva capire ha capito molto bene di chi sia la responsabilità di questo disastro, che purtroppo non ha colpito solo me, ma milioni di persone in questo paese».

«Dobbiamo - ancora Difinizio .  tutti ringraziare l'inerzia, l'incompetenza, la malafede di una classe politica sempre più corrotta e asservita a questa maledetta Europa della finanza. Dobbiamo ringraziare una classe politica sempre più cinica e distante dai problemi reali della gente. Ma capisco anche che, se uno l'informazione la cerca in qualche media nostrano, di quelli striscianti e asserviti al sistema, è chiaro che potrebbe fare un po' di confusione e avere qualche piccolo dubbio e quindi porsi ancora delle domande di questo tipo». 

«Penso che il sig. Giorgio Cecco, oltre a "fare ambiente" e fare domande retoriche, dovrebbe preoccuparsi anche di partecipare a far un po' di giustizia, e far sì che i diritti primari e fondamentali della gente, i cittadini, vadano tutelati e rispettatati, prima ancora del proprio personale godimento estetico, o del personale godimento estetico di qualcun altro. Non si rastrella la vita di una persona a prescindere, fregandosene del lavoro e delle fatiche e della dignità degli altri».

«Sig. Cecco, non so se se ne rende conto, ma non stiamo parlando di merendine, ma dello sciacallaggio di un'intera vita di lavoro di una persona, il sottoscritto, un altro essere umano come lei, uno che su quell'impresa ha investito oltre che tutti i suoi sogni e la passione per un mestiere, anche cospicui e veridenari, ottenuti con mutui, ipoteche, fideiussioni vere. Investimenti fatti in virtù di un contratto, un "titolo certo" dato dallo Stato per tutelare imprese, imprenditori, investimenti, e la pianificazione di una vita. Un titolo (contratto demaniale) che proprio grazie al "ce lo chiede l'Europa" non è stato più certo, anzi, letteralmente stracciato, come nelle "migliori" dittature».

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