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Cronaca

Al via la campagna di derattizzazione del Comune: nessun pericolo per cani, gatti e bambini

Le mangiatoie verranno collocate in modo idoneo e poco visibile in molteplici zone della città, al fine di garantire la migliore copertura di tutto il territorio comunale

L'ufficio zoofilo del Comune di Trieste sta avviando le operazioni di derattizzazione nelle aree pubbliche nel territorio, oltre che in varie strutture comunali. Il servizio fa riferimento al D.P.C.M. 29.11.2001 e ad una sentenza del 2011 del Consiglio di Stato, che ha riconosciuto la competenza in capo ai singoli Comuni per l’attività di derattizzazione da effettuarsi sul territorio comunale.

Le mangiatoie (esche rodenticide), di forma trapezoidale e di colore nero (vedi foto qui sotto) verranno collocate in modo idoneo e poco visibile in molteplici zone della città, al fine di garantire la migliore copertura di tutto il territorio comunale. «In prossimità (ma non in adiacenza) delle zone sottoposte a trattamento verranno affissi specifici avvisi una settimana prima dell’installazione delle medesime, così come previsto dalla norma - spiga una nota del Comune -. Sulle mangiatoie/trappole verranno applicati specifici adesivi con tutte le informazioni previste ai sensi di legge (l’indicazione di pericolo per la presenza del veleno, gli elementi identificativi del responsabile del trattamento, la durata del trattamento e l’indicazione delle sostanze utilizzate e relativi antidoti)».

«Si evidenzia che la forma e le dimensioni delle mangiatoie permettono il contatto diretto delle esche solo con i roditori - spiega il Comune - e che pertanto non è assolutamente possibile il contatto diretto né con bambini né con i comuni animali di affezione (cani, gatti). Per ogni chiarimento e per eventuali segnalazioni si può contattare l’URP allo 040/6754850 oppure via email a urp@comune.trieste.it».

Va comunque evidenziato che le esche per topi hanno all'interno una minima dose letale di veleno (ossia circa 40 milligrammi per chilo) e quindi un cane dovrebbe mangiare diversi chili per esserne avvelenato, anche se è consigliata la visita dal veverinario nel caso di ingestione di esche velenose da parte degli animali domestici. 

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