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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piazza Unità d'Italia

Supermercato in piazza Unità, raccolte oltre 1590 firme

La petizione popolare lanciata da alcuni cittadini (tra i quali anche Elena Danielis del Movimento Cinque Stelle) e alla quale hanno aderito Paolo Rumiz, Claudio Magris e Diego Fusaro, verrà consegnata prossima settimana. La richiesta di tutela del centro storico

"Sono state raccolte 1590 firme in poco meno di 10 giorni per protestare contro l’apertura di un punto vendita Despar in Piazza Unità, per tutelare la bellezza e l’atmosfera della Piazza più importante e solenne della città". Questo in sintesi il messaggio che un gruppo di cittadini ha voluto lanciare attraverso la raccolta firme fatta partire circa dieci giorni fa e che ha coinvolto diverse zone del centro. Il dibattito sull'apertura del supermercato si fa acceso, anche se naturalmente non mancano le prese di posizione da parte della classe poltiica, degli intellettuali triestini. "All'iniziativa infatti - come comunicato da Elena Danielis - hanno aderito fra i tanti anche Diego Fusaro, Claudio Magris, Paolo Rumiz, l’avvocato Fulvio Vida, il professor Renzo Stefano Crivelli e Roberto Weber.  

La consegna 

La petizione verrà consegnata in Comune probabilmente martedì, con l’intento di suscitare una discussione che porti all’elaborazione di strumenti di tutela del centro storico triestino, già oggetto di svariate ipotesi di richiesta di patrocinio da parte dell’Unesco. Le polemiche politiche siamo certi non mancheranno neanche questa volta, tra i sostenitori del supermercato (il sindaco Dipiazza ha espresso più volte il suo parere favorevole) e chi invece contesta la presenza di un punto vendita Despar nella piazza. 

La vicenda 

Ma tentiamo per un attimo l'elaborazione di un ragionamento: al posto del supermercato ci sono state gestioni di bar pressoché fallimentari negli ultimi anni. Despar vorrebbe farne un supermercato, sulla scia di quello che succede da tempo in altre città come la vicina Venezia, dove la stessa azienda ha un punto vendita all'interno del vecchio Teatro Italia in campiello de l'Anconeta. Le polemiche naturalmente non si fecero attendere neanche tra le calli all'ombra di san Marco. Infine quel supermercato funziona, rifornisce veneziani e i milioni di turisti che ogni anno ci passano davanti. 

In piazza Unità al posto dei fallimenti di mescita, sarebbe opportuno trovare un impiego al piano terra di palazzo Pitteri, l'edificio più antico della nostra agora.  La Despar sembrava avere la soluzione, con l'apertura di un supermercato. Ora l'intervento del comitato di cittadini che si oppone fermamente. Uno dei problemi? Le consegne, da fare con grandi camion che dovrebbero arrivare fino davanti all'entrata. E pazienza, direbbero i favorevoli, per le pietre della piazza e la superficie delle cose, in qualche maniera si fa, il mercato impone anche questo, il poter avere prodotti freschi ogni giorno varrebbe la sfida. 

I camion non devono passare, la piazza non si tocca, faremo richiesta di patrocinio da parte dell'Unesco, queste le posizioni ortodosse dei firmatari. La leva principale viene in questo caso rappresentata dal fatto che il supermercato dovrebbe aprire in piazza Unità. E pazienza se una delle ragioni per le quali non lo vogliamo, è la gelosia verso un luogo simbolo, potrebbero dire i firmatari. Per gelosia si fa anche questo. Al di là degli scherzi e delle battute, l'approvvigionamento del punto vendita potrebbe rappresentare un problema, nel caso non si trovino alternative. La partita sembra essere apertissima. 

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